E di come i SEX PISTOLS fecero un casino in diretta nazionale

(L-R) Johnny Rotten, Sid Vicious, Steve Jones and Paul Cook of The Sex Pistols playing with straws in Luxembourg. November 1977. © Bob Gruen / www.bobgruen.comPlease contact Bob Gruen’s studio to purchase a print or license this photo. email: websitemail01@aol.com phone: 212-691-0391

Nel dicembre del ’76 i Sex Pistols appaiono al Today Show in diretta nazionale, scatenando l’inferno: il punk in diretta.

I Queen avrebbero dovuto fare un’apparizione al Today Show di Bill Grundy, ma a Freddie venne un incredibile mal di denti, perciò, disperata, la EMI, offrì come rimpiazzo dell’ultimo secondo un gruppo nuovo e promettente, i Sex Pistols.

Nel 1976, la parola ‘fottuto’ nella tv inglese non esisteva. Era stata detta solo altre due volte, e per ciascuna c’era stata un’interrogazione parlamentare. Allo stesso modo, nessuno aveva mai parlato di ‘punk’ sui quotidiani, per lo meno, non fino a quel giorno. Quando i Sex Pistols andarono al Today, avevano firmato con la EMI da appena due mesi.

Il produttore dello show pensò che, avendo riservato loro soltanto un minuto e mezzo, nulla sarebbe potuto andare storto. L’avvertimento sul fatto che avrebbero potuto dire, proprio, ‘fottuto’ non venne preso sul serio. Dal primo istante, i Pistols furono gestiti male: il conduttore Grundy, coi suoi modi paternalistici, si scavò la fossa da solo; dopo pochi istanti infatti, iniziarono a scimmiottarlo leggendo il gobbo. Dopo la sua introduzione un brevissimo filmato sulla scena punk, Grundy mise in dubbio la sincerità dei proclami anti-capitalistici della band, dopo tutto, avevano strappato alla EMI un assegno da 40.000 sterline. Per tutta risposta Steve Jones rispose alla provocazione dicendo: “Cazzo, l’abbiamo speso alla grande, vero?“. A quel tempo, le persone come Grundy erano un po’ come i padroni dell’universo, o comunque si atteggiavano come tali, credendo che qualunque ospite fosse felice per il semplice fatto di essere lì, non si preoccupava nè della sua arroganza nè di bere.

Chi l’avrebbe detto che un mal di denti di Freddie Mercury, avrebbe portato i Sex Pistols in diretta nazionale?

Grundy, commentò le uscite dei Pistols definendoli volgari cafoni, nonostante il tam tam di provocazioni e parolacce, il produttore, non fermò la diretta, perchè avrebbe causato trenta secondi di vuoto, in cui sarebbe potuto accadere di tutto e in cui la band avrebbe avuto, praticamente, libero arbitrio; allontanandoli dall’intervista invece, avrebbero causato guai ben peggiori. Dopo che Grundy iniziò apertamente a flirtare con Siouxsie Sioux, alle spalle della band, Jones si indispettì. Perciò il conduttore, passò all’attacco: “Forza, hai cinque secondi. Dimmi qualcosa di davvero cattivo!“, la replica del chitarrista non si fece attendere: “Bastardo cazzone pipparolo. Fottuto rottoinculo!“. Jones diventò il primo proletario ad aver pronunciato quella parola in tv: i tabloid impazzirono.  Era tutto vero.

Dietro le quinte, finito lo show, andò anche peggio. I Sex Pistols vennero fatti sedere nella sala degli ospiti, nel frattempo, i centralini impazzirono. Le chiamate divennero tali che gli operatori non riuscirono a rispondere, perciò le telefonate vennero automaticamente dirottate, indovinate un po’? Nella saletta degli ospiti. I Pistols, coi loro amici, iniziarono a rispondere agli ascoltatori indignati a modo loro, sbeffeggiandoli, e facendo sfoggio di innumerevoli parolacce. Non sappiamo come questo retroscena possa essere rimasto nascosto così a lungo dalla stampa, di sicuro avrebbe solamente aggiunto benzina sul fuoco.

Dopo quella sera, nulla fu più lo stesso. Potremmo dire che sotto molti punti vista, finirono entrambe le carriere, dei Pistols, e quella di Grundy. Lo Show venne cancellato due mesi dopo, e il conduttore non lavorò mai più in televisione. Mentre, il caos che seguì i pistols si dice ne distrusse la carriera; nei due anni successivi, fino allo scioglimento della band nel gennaio del ’78 aggiunsero solo quattro pezzi al loro repertorio. Si ritrovarono come mosche cristallizzate nell’ambra della notorietà. La EMI li scaricò, diversi concerti furono cancellati. E Glenn Matlock se ne andò: arrivò Sid Vicious.

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