Freddie Mercury, una vita speciale

freddie mercury

Oltraggiosamente stravagante, eppure gelosissimo della sua vita privata, il frontman dei Queen è stato la rockstar più tipica degli anni 70.

Freddie Mercury è stato la prima rockstar britannica di origini indiane. Questo, e la vera natura della sua sessualità, furono due cose che – nel corso della sua breve vita – tenne volutamente nascoste. Anche se ufficialmente era nato (il 5 settembre 1946) a Zanzibar, uno Stato insulare al largo della costa orientale africana, i suoi genitori erano dei Parsi provenienti dallo stato indiano del Gujarat. L’Encyclopedia Britannica descrive così i Parsi: “Carnagione olivastra, naso forte e aquilino, occhi neri luminosi, mascella pronunciata, sopracciglia arcuate e folte, labbra spesse, e solitamente sfoggiano un paio di baffi”. Vi ricorda qualcuno? I Parsi seguono la religione zoroastriana, fondata dal profeta Zarathustra, di cui alla fine del XIX parlò a lungo il filosofo Friedrich Nietzsche.

Bomi Bulsara, padre di Freddie, aveva preso il cognome da Bulsar, una piccola città a nord di Bombay e a sud di Ahmedabad, dove crebbe. È una provincia dove l’emigrazione è molto alta. Bomi e sua moglie Jer si spostarono a Zanzibar, dove Bomi lavorò come cassiere all’Alta Corte di Giustizia, il massimo organo giudiziario dell’isola. Lui e Jer, da cui Freddie prese l’ossatura delicata e i denti prognati, lo battezzarono Farrokh.

Kashmira, la sorella di Freddie, arrivò sei anni dopo. Freddie non avrebbe messo piede in UK fino a 17 anni. Il suo background fu quasi del tutto indiano. Per 10 anni fu educato alla St. Peter School, vicino Bombay. Le foto di famiglia mostrano Freddie come un futuro showman, che sogghigna dal podio dei vincitori di numerosi eventi sportivi (sua sorella conserva alcuni dei trofei vinti dal futuro cantante, compreso uno inaspettato per la boxe), e in una foto vediamo un Freddie più grande simile a un giovane Gatsby, con occhiali da sole, pantaloni di lino e scarpe bicolori.

Ci sono anche rare foto del suo primo gruppo, gli Hectics, che eseguivano brani r’n’r di Buddy Holly e Bill Haley, con Freddie al piano e a volte alla voce. “Tutte le cose che si dicono dei collegi sono più o meno vere. Il bullismo, e tutto il resto. C’era quel maestro fuori di testa che mi perseguitava, ero il frocetto da adocchiare. Mettiamola così. Capita a tutte le matricole”.
Nel 1964 a Zanzibar ci fu una rivolta contro la dominazione britannica, e i Bulsara furono messi davanti a una scelta: loro, come anche tutti gli altri indiani residenti nel Sultanato, avevano sei mesi per andare a vivere altrove. Freddie, ricorda Jer Bulsara, era attirato dall’Inghilterra.

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La famiglia lasciò l’Isola delle Spezie nell’Oceano Indiano e si stabilì nella soleggiata Feltham, Middlesex occidentale, proprio lungo la rotta di discesa degli aerei a Heathrow. Freddie aveva già 17 anni quando arrivò in UK ma sembrò non avere problemi di adattamento. “Be’, sono cresciuto in India”, dirà. “Ho visto un sacco di povertà, ma se vivi lì, ti sembra una cosa normale”.

L’eroe di Freddie era Jimi Hendrix. Vederlo era impossibile a Zanzibar o a Bombay, ma a Londra poteva, e andò a vederlo suonare per nove sere consecutive.

Poteva anche fare spese da Biba, comprare vestiti da hippie al mercatino di Kensington e sentirsi parte della rivoluzione della controcultura. Nel 1966 entrò al liceo artistico Ealing – una scuola molto in dove avevano studiato anche Pete Townshend degli Who e Ron Wood dei Faces e in seguito dei Rolling Stones – e nel 1969 ne uscì con un diploma in Graphic Art e Design. Viveva in un appartamento in affitto a Kensington e allestì una bancarella in strada con il suo nuovo amico, Roger Taylor.

“Vendevamo quadri degli studenti di Ealing”, ricorderà Taylor. “Abbiamo venduto anche alcuni lavori di Freddie, tutti basati su Hendrix”. Freddie aveva incontrato Roger grazie a un amico comune, Tim Staffell, e Taylor suonava in un gruppo chiamato Smile con Brian May. A Freddie gli Smile piacevano, ed era colpito dalla carriera di May: il suo gruppo precedente, i 1984, avevano fatto da supporto a Hendrix per un concerto all’Imperial College di Londra. Anche Brian fu impressionato da Freddie: “Perfino a quell’epoca, Freddie sapeva che sarebbe diventato una star. Non aveva un soldo, non aveva avuto ancora il minimo successo, o anche solo la speranza di un successo, ma questo non lo fermava”.

In qualche modo, gli Smile diventarono i Queen, con May e Taylor che si unirono a Freddie, che ormai aveva adottato il pianeta nel suo segno zodiacale, Mercury (Mercurio) nel nome di scena. John Deacon entrò nel gruppo dopo che una delle ragazze degli Smile fece amicizia con la sua. Nel 1970 i Queen iniziarono a esibirsi e nel 1971 suonarono con gli Yes all’Imperial College (prezzo del biglietto: 50 penny). Ma il successo non piombò da un giorno all’altro: QUEEN I sarebbe arrivato tre anni dopo. Freddie: “Appena realizzammo un demo, ci accorgemmo subito degli squali che circolavano. Ricevemmo offerte spettacolari da persone che dicevano ‘Sarete i prossimi T-Rex’. Ma fummo molto attenti a non svenderci. Parlammo con tutte le case discografiche prima di scegliere. Non volevamo essere trattati come un gruppo qualsiasi”.

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Testo a cura di Jon Hotten.
L’articolo completo si trova sullo speciale dedicato ai Queen, in edicola dal 15 novembre e disponibile qui.

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