Addio alla madre di Freddie Mercury

Il 13 novembre è morta Jer Bulsara, la madre di Freddie Mercury; aveva 94 anni. La notizia è stata diffusa da Brian May tramite il proprio sito web, solamente giorni dopo e a funerali avvenuti.

Dopo la morte di Freddie, Jer, ha sempre rivestito un ruolo importante per i Queen, che l’hanno consultata più e più volte sulle scelte della band e sui progetti intrapresi. Parlando con lei, confida May, “Avevamo la sensazione che Freddie non fosse lontano“, per questo il suo punto di vista è stato così speciale.

In un’intervista rilasciata nel 2012, Jer ha parlato a lungo di Freddi e del rapporto col figlio, delle decisioni e del suo stile di vita. Disse: “Non mi sembra morto da così tanto tempo. La sua presenza vive nell’immenso amore dei fans che ancora oggi lo venerano, sebbene nessun amore sarà mai grande come quello di sua madre”. Jer era una mamma attiva e piena di ottimismo, oltremodo orgogliosa dei suoi figli, e soprattutto la fan numero uno. Ogni qual volta parlava del suo ragazzo, il suo viso s’illuminava, così come quando, per caso, incontrava una sua fotografia su qualche rivista, o una sua immagine scorrere in tv.

In un momento storico in cui pregiudizi e difficoltà la facevano da padrone, e in una famiglia così rigorosa e profondamente legata alla religione, non deve essere stato facile per Freddie aprirsi, nè per la madre accettare uno stile di vita così fuori dalle righe e lontano da quello che avevano sperato per lui. I genitori, avevano sperato per Freddi una vita tranquilla, con un lavoro ordinario e sicuro: in una famiglia di avvocati e commercialisti, era la carriera che più si auguravano. Tuttavia, il cantante dei Queen, non si sentì mai abbastanza intelligente per intraprendere un’attività del genere, inoltre, il suo desiderio più grande è sempre stato quello di cantare, e nessun pregiudizio o ostacolo l’avrebbe fermato. “Mio marito ed io abbiamo sempre pensato che fosse una fase di transizione e che, una volta cresciuto, sarebbe presto tornato in sé e avrebbe fatto studi adeguati. Ovviamente non è successo.

Spesso gli ho detto che non mi piacevano i suoi vestiti e ho cercato di convincerlo a tagliare i capelli, ma mi spiegava che era una cosa che devi fare quando sei nel mondo del pop e così a poco a poco ho imparato ad accettarlo. Ma, qualunque cosa facesse o indossasse, ho sempre visto in lui il bambino che conoscevo e che sapevo essere dentro di lui”.

Inutile dire che Freddie, non abbia mai affrontato apertamente la sua sessualità con la famiglia, tanto meno, la malattia. La signora Bulsara raccontò: “Freddie ci ha protetti non discutendo mai di certe questioni. Probabilmente oggi sarebbe molto diverso, ma allora per lui sarebbe stato davvero molto difficile confidarci certe cose e noi abbiamo rispettato i suoi sentimenti”. Aveva capito che il suo ragazzo era profondamente malato, non servì neanche parlarne esplicitamente: andò a trovarlo molte volte durante le sue ultime settimane di vita, ed era evidente, una madre percepisce certe cose, solo con uno scambio di sguardi.

Quel giorno del 1991 fu tristissimo, ma secondo la nostra religione, quando è il momento giusto non si può cambiare e devi accettare di dover andare. Dio lo amava di più e lo voleva con lui e questo è ciò che tengo sempre bene a mente. Nessuna madre vuole vedere morire il proprio figlio ma, non posso dimenticare che nella sua breve vita ha fatto di più per il mondo di quanto non sarebbe riuscito a fare se fosse vissuto anche cento anni. Dopo la sua morte ci mancava così tanto che io e mio marito abbiamo deciso di trasferirci a Nottingham, dove mia figlia Kashmira viveva con il marito Roger, in modo da poter essere vicini ai nostri due nipoti. Qui mi sento felice e tutte le belle cose che accadono attorno al nome di Freddie mi danno grande conforto. Ci sono così tante tribute band che lo omaggiano e sono stata circa sei volte a vedere il musical We Will Rock You”.

freddiemercuryemadre

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like