METALLICA: chi era Cliff Burton

Cliff Burton ha reso grandi i Metallica, per poi morire a soli 24 anni…

Il 27 settembre del 1986, proprio come oggi, il mondo perse un istituzione del Metal: Cliff Burton morì a 24 anni. Malcom Dome e Xavier Russel, due persone che lo conoscevano, hanno riflettuto sull’uomo diventato una leggenda.

Non c’è alcun dubbio, Cliff Burton era parte integrante del successo dei Metallica a metà degli anni ’80. Ma, a trentun anni dalla sua morte, il mito del bassista ha in qualche modo oltrepassato la realtà della persona e del suo talento di musicista. Ma chi era davvero Cliff dietro le quinte?

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Chi era davvero Cliff Burton? Un ragazzo che fece il successo dei Metallica, e poi?

Malcom Dome: “Hai incontrato Cliff prima di me, vero?”

Xavier Russel: “La prima volta che l’ho visto, è stato nell’ottobre del 1982, quando i Metallica aprirono un concerto a San Francisco. Era in mezzo alla folla. Ron McGrovney stava ancora suonando il basso per la band, Dave Mustaine era ancora insieme a loro. Qualcuno mi fece notare Cliff, e venni a sapere che stava in una band chiamata Trauma. Non ci parlammo però in quel concerto.”

MD: “Questo accadeva cinque mesi prima del suo primo show coi Metallica, a San Francisco”

XR: “Potremmo dire che allora i Metallica non erano felici con Ron, stavano già circolando delle voci in merito all’ingresso di Cliff nella band.”

MD: “In realtà non lo conobbi direttamente fino all’uscite di Ride The Lightning. La band era ad un festival in Belgio, l’Heavy Sound Festival del giugno dell’84. Stavano per firmare con la Bronze Records. L’accordo però non è mai stato firmato.”

XR: “Cliff era il loro uomo. Non si sarebbe mai conformato a tutti gli altri, o al modo in cui si aspettavano si sarebbe vestito o comportato nella scena thrash. Aveva sempre i jeans a zampa di elefante e, solitamente, indossava una maglia Blue Oyster Cult. Non l’ho mai visto con una camicia, per esempio. Amava band come gli Skynyrd, e non gli importava affatto quel che gli altri pensavano di lui. Quello era il suo modo di vestire, quello che amava ascoltare e non sarebbe cambiato per nessuno al mondo.”

MD: “Avevo la sensazione che gli altri membri dei Metallica si ispirassero a lui. Be’, era un po’ più vecchio di loro.”

XR: “Era davvero il cuore e l’anima della band, e musicalmente li ha guidati un sacco. Se a Cliff non piaceva un’idea, probabilmente i Metallica l’avrebbero scartata. E’ stato fondamentale per la costruizione di un’identità propria.”

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MD: “Come punto di riferimento è andato ben oltre la musica. Gli altri sembravano guardarlo come una guida. Mi ricordo Lars, il giorno del Green Festival di San Francisco nell’85, lamentarsi del fatto che tutte le altre band avevano delle fidanzate, mentre loro no. Chiese il perchè a Cliff. Si fissarono per un secondo, finché rispose: ‘Guarda nello specchio!‘. Più tardi, Cliff, mi confidò che Lars si lamentava sempre per qualche ragione, e che era probabilmente il motivo per cui alcune persone lo trovavano irritante. Infine aggiunse: ‘Lars è un bravo ragazzo‘.”

XR: “Una delle cose più cool che abbia mai visto è stato al Monster Of Rock del 1985 a Donington. Mi trovavo al lato del palco durante la loro esibizione e qualcunò gettò improvvisamente una mano verso il basso di Cliff. Lui la afferrò, gli diede un morso, e la ributtò subito alla persona che l’aveva lanciata sul palco.”

 

MD: “Aveva un gran senso dell’umorismo. Amava risollevare il morale. Ad un festival, una volta c’era una band, i componenti erano vestiti come vichinghi, ed erano piuttosto ridicoli. Ma Cliff commentò a Lars: ‘Dovremmo vestirci in quel modo, ci aiuterebbe ad attirare l’attenzione‘. Lars lo guardò interdetto, non riusciva a capire se stesse scherzando. Cliff aveva sempre quella faccia impassibile… e comunque, era serio.”

XR: “Non ha mai seguito le regole. I suoi assoli di basso erano sempre molto speciali perchè suonava semplicemente tutto quel che sentiva in quel momento. E diciamocelo, un assolo di basso ad un concerto thrash era molto raro. Ma tutti non vedevano l’ora che Cliff ne eseguisse uno.”

Cliff Burton è stato un punto di riferimento per i Metallica, ben oltre la musica

MD: “Cliff sembrava sempre essere proiettato all’album successivo o al prossimo concerto, piuttosto che starsene seduto e soddisfatto. Mi ricordo la mattina dopo il Monster Of Rock festival dell’85, Lars stava parlando entusiasticamente sul loro prossimo album, sarebbe stato Master Of Puppets. Cliff invece si rifiutò di fare pronostici, nonostante fosse solo un’amabile chiacchierata e non un colloquio. ‘Vorrei che Lars non andasse in giro dicendo a tutti che il prossimo album cambierà il mondo. Il nostro obiettivo è fare del nostro meglio. Poi tocca agli altri giudicarlo, io non ho mai giudicato alcun tipo di musica. Voglio solo godere dell’esperienza che stiamo vivendo ora‘.”

XR: “Quando Cliff morì, il settimanale Kerrang! mi chiese di scrivere un necrologio. Lo scrissi in modo semi-divertente. Ma la rivista si rifiutò di pubblicarlo, ritenevano non fosse abbastanza rispettoso. A Cliff, invece, sarebbe piaciuto quel senso dell’umorismo. Ne parlai con Lars qualche tempo dopo, e anche lui concordò sul fatto che Cliff avrebbe riso o qualcosa del genere. Pensavamo sarebbe stato molto appropriato.”

MD: “Penso che sia perchè le persone si sono fatte l’impressione sbagliata di Cliff. Lo stanno beatificando come una sorta di santo protettore del Metal. Hanno dimenticato la persona che è stata nel corso degli anni. Alla sua morte, se n’è andata una parte dei Metallica che non è mai più tornata. Non sono mai più stati gli stessi.”

XR: “Bisogna chiedersi, come li abbia colpiti la morte di Cliff. Aveva un gusto musicale di ampio respiro e conoscenza.”

MD: “Non può essere misurato l’impatto della sua morte. Rimasero tutti sconvolti. Ci sentivamo persi, nessuno prima d’allora era stato colpito così duramente da un lutto.”

XR: “Non credo che i Metallica siano mai veramente venuti a patti con la morte di Cliff. Era come se il collante della band se ne fosse andato e, senza di lui, persero un po’ il contatto l’uno con l’altro.”

MD: “Non l’ho mai detto pubblicamente, ma dopo lo show dei Metallica durante una serata al Master Of Puppets tour, ricordo una breve conversazione con Cliff. Riguardava il modo in cui ognuno di noi volesse essere ricordato dopo la morte. Cliff mi disse: ‘Mi piacerebbe che la gente mi ricordasse come una brava persona che ha sempre fatto del suo meglio. Ma io non ne avrò bisogno per molto tempo…’ Purtroppo meno di una settimana dopo…”

 

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