THE WHO: la storia di Tommy

Il 9 dicembre del 1969, l’opera rock dei The Who, il loro quarto album discografico, debutta al Rainbow Theatre di Londra: Tommy.

La critica si divise in due, fra coloro che reputavano l’album un successo, e coloro che lo consideravano soltanto una strumentalizzazione di argomenti delicati da trattare, quali l’uso di droghe e la pedofilia. Proprio per queste ragioni, l’album venne bandito dalla BBC e da alcune stazioni radio: i riferimenti a questi argomenti erano troppo espliciti, e perciò sarebbero stati difficilmente compresi.

Tommy, raggiunse il secondo posto nella classifica inglese e il quarto in quella statunitense. Al suo interno, viene narrata la storia di questo ragazzino nato alla fine della prima guerra mondiale. In seguito ad un trauma subito, per aver assistito all’omicidio dell’amante della madre, da parte di suo padre, Tommy diviene sordo, cieco e muto. Il racconto di tematiche delicate, quali l’abuso sui minori e l’uso di droghe, si intrecciano irreperabilmente alla vita del ragazzo, che diventa vittima di violenza sessuale da parte dello zio, con una serie di personaggi che iniziano genericamente ad approffitarsi di lui, usufruendo del fatto che non avesse la possibilità né di parlare, né di vedere, né di sentire. Un bel giorno, Tommy si scopre essere un talento naturale nel flipper, e la sua vita inizia a migliorare, fino a quando un dottore propone alla madre di comunicare con il figlio attraverso uno specchio, come unico mezzo possibile. Facendo l’esatto opposto, in preda alla rabbia, la donna distrugge in mille pezzi lo specchio di casa, rendendo Tommy paradossalmente libero e riportandolo ad una vita normale: riacquisisce i tre sensi perduti, e torna ad essere un bambino normale.

 

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