PRINCE: il suo ricordo non deve essere oscurato dalla droga

I The Revolution parlano della presunta morte per stupefacenti di Prince, e ricordano di quanto non tollerasse nemmeno il fumo

La band di Prince, i The Revolution, ha raccontato di avere il cuore spezzato: il loro leader sarà per sempre collegato alla droga, ed è inaccettabile. Prince ha trascorso molti anni nella lotta contro la dipendenza, cercando di impedire alle persone di utilizzare sostanze stupefacenti. Il chitarrista, Wendy Melvoin, ha ricordato come si sentì dire da Prince in persona di smettere di fumare, quando iniziò a lavorare con lui nel 1980. E ha ripensato a quanto fosse difficile avere come collega un uomo tanto perfezionista.

Purple Rain, ha ricevuto, verso la fine del 2016, un premio importante dato dall’esorbitante aumento delle vendite avvenuto in seguito alla sua morte. E’ stato poi confermato, nei mesi successi a quel 21 aprile 2016, che Prince è morto a causa di un sovradosaggio accidentale, anche se non è chiaro se abbia avuto la droga tramite prescrizione medica o per vie illegali.

Melvoin ha raccontato: “Quando sono entrato nella band, fumavo sigarette e lui mi diceva: ‘Uh-uh non farlo! Devi smettere’ e io lo feci.

Quando ci stavamo preparando per il tour di Purple Rain, il tecnico era un fumatara, anche se non fumava durante gli spettacoli. Fece una prova microfono per Prince e disse soltanto ‘Prova, uno-due’. Prince sentì l’odore di sigaretta nel microfono! E quel ragazzo, il tecnico, venne licenziato immediatamente.

Ha anche ricordato quanto fosse una sfida lavorare insieme a lui, anche quando non era presente: le telefonate, già di prima mattina, divennero parte integrante del lavoro.

Mi venne una specie di fobia nel sentir suonare il telefono alle tre del mattino. Non avrei voluto rispondere, perchè se Prince avesse detto ‘Mi piacerebbe essere…’ significava che avrei dovuto prendere un aereo in meno di tre ore.

Melvoin ha poi parlato direttamente del momento della morte: la band ha preferito rimanere in silenzio, piuttosto che parlare della faccenda. Prince avrebbe voluto che loro sentissero e realizzassero della perdita, per permettere una guarigione, così si sono sostenuti l’uno con l’altro. Si sono ritrovati a casa di Melvoin, nel suo giardino, e seduti in mezzo a quel cortile hanno pianto e parlato di lui.

Il tastierista Matt Fink ha aggiunto: “Hanno detto che era un tossicodipendente e tutte cose di questo genere, mi fa incazzare. Lui stava male, soffriva. Ha fatto alcuni errori, ma chi non ne ha commessi? Mi ha insegnato ogni singolo passo durante il nostro cammino. Certo era una persona difficile e agitata, ma sai una cosa? Era amore. Voleva che ci riuscissimo.

Perciò i membri della band si infuriano non appena sentono parlare la tv in modo spropositato del loro caro amico e collega Prince, perchè, sostengono, meritasse molto di più di ciò che ha ottenuto.

 

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