Il rock torna in radio

Il gruppo RTL lancia una nuova radio rock: Radiofreccia deve il suo nome a Ligabue, ma non passa musica italiana.

A neanche due mesi dalla sua nascita, Radiofreccia è stata presentata alla stampa con un evento a Milano che ha visto la partecipazione di – quasi – tutti i suoi venticinque dj. Ne abbiamo parlato col patron, Lorenzo Suraci.

Come nasce Radiofreccia?

È una scintilla che si è trasformata in pochissimo tempo in un uragano di fuoco. Daniele Suraci e Angelino Travaglio hanno iniziato questo progetto sul web, mi hanno convinto che il prodotto poteva avere un senso rispetto al panorama radiofonico in circolazione e dopo aver acquisito le frequenze di Radio Padania abbiamo avuto la possibilità di lanciarci in questa nuova avventura.

Un guanto gettato a Virgin Radio?

Virgin non è una concorrente. Il nostro pubblico è più maturo, i nostri dj sono tutti amanti del rock. Vanno in onda rigorosamente in diretta, in blocchi da due o tre ore. Abbiamo anche scelto di non trasmettere musica italiana, non perché schifiamo il rock di casa nostra, ma proprio per differenziarci. Passiamo dai Led Zeppelin ai Pink Floyd, dai Metallica agli Evanescence, a Elton John, non facciamo musica superselezionata per pochi intimi.

No alla musica italiana, ma vi chiamate come un film di Ligabue…

Luciano ha condotto un programma per noi con quel titolo. Per sei mesi, ha portato un’infornata di rock e ci ha fatto riscoprire cose che forse su RTL mandavamo poco. Il suo film, poi, è un pezzo di storia d’Italia.

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