MYLES KENNEDY: il provino per i Led Zeppelin

Foto via: twitter.com/myleskennedyw

Quella volta che il frontman degli Alter Bridge, Myles Kennedy, non entrò nei Led Zeppelin per un pelo

Nonostante sia l’immensamente talentuoso frontman degli Alter Bridge e della band di Slash, Myles Kennedy odia stare al centro dell’attenzione. Ma a noi ha  spiegato cosa lo motiva, come per poco non è entrato nei Led Zeppelin e perché ritiene che i giorni delle vere rockstar siano ormai passati.

Myles Kennedy ricorda il giorno preciso in cui ha fatto un provino per i Led Zeppelin. È stato giovedì 13 giugno 2008, ventiquattr’ore prima che il suo gruppo, gli Alter Bridge, si esibissero sul palco principale del Download Festival. Gli Alter Bridge erano sulla cresta dell’onda dopo l’uscita del loro secondo disco, BLACKBIRD, avevano praticamente raggiunto lo status di rockstar da stadio e Kennedy era un elemento chiave del loro successo. Il suo atteggiamento deciso, sicuro e senza bizze da primadonna rappresentava un ritorno ai giorni gloriosi degli anni Settanta e Ottanta. Probabilmente, fu per questo che Jimmy Page decise di contattarlo.

Anche gli Zeppelin si trovavano in una posizione abbastanza strana. La loro fortunatissima reunion alla fine del 2007 aveva acceso le speranze dei fan per un tour. E i fan ci speravano davvero molto. L’unico problema era che Robert Plant non aveva nessuna voglia di farlo. Alla ricerca di un potenziale sostituto, gli occhi degli Zep si posarono su Myles Kennedy. “Fu Jason Bonham che mi contattò”, ci racconta oggi Kennedy. “Erano anni che non ci parlavo, da quando avevamo lavorato assieme in quel film, Rock Movie. Mi chiamò mentre eravamo in tour e disse: ‘Jimmy Page, John Paul Jones e io siamo a Londra a jammare un po’ e ci chiedevamo se ti farebbe piacere unirti a noi…”. Kennedy pensò che scherzasse, ma non era così. E così, in quel fatidico venerdì si ritrovò a entrare in uno studio di registrazione a Londra, accolto da Page, Bonham e John Paul Jones.

Ero teso come una corda di violino, come lo sareste stati voi”, dice. Dopo le presentazioni di rito, e in un’atmosfera più rilassata, gli strumenti furono collegati e il quartetto iniziò a suonare. All’inizio, improvvisarono qualche classico degli Zeppelin, ma poi iniziarono a suonare brani che Kennedy non aveva mai sentito prima – poco più di abbozzi dove il cantante improvvisava sulle linee melodiche, ma pur sempre brani inediti. Quando finirono, Kennedy disse che avrebbe preso un taxi per raggiungere la stazione e prendere un treno per Birmingham, dove il giorno seguente si sarebbe esibito al Download. “Allora Jimmy disse: ‘Ti portiamo io e John alla stazione’. Fu in macchina che Jimmy e John Paul mi dissero cosa avevano in mente: era un nuovo progetto, non erano i Led Zeppelin, e mi chiesero se per caso m’interessava cantare con loro. La mia risposta – sicuramente la risposta più idiota della storia – fu: ‘Be’, ragazzi, spaccate davvero a manetta!’ (Ride mbarazzato). Ancora non riesco a credere di averlo detto”.

Nel settembre seguente, ci furono altri quattro giorni di prove, ma Kennedy non si fece troppe illusioni. Sapeva che stavano provinando anche altri cantanti, ad esempio Steven Tyler degli Aerosmith, e che Page e Jones erano tipi che non scoprivano nella maniera più assoluta le proprie carte. “Stavano solo cercando di apire cosa sarebbe successo con i Led Zeppelin”, continua Kennedy. “Qualche mese dopo ne parlai col loro manager e mi disse che avevano deciso di non fare nulla”. Scrolla le spalle e sorride: “Sarebbe stato stupendo, ma anche il semplice fatto di suonare e stare nella stessa sala con loro, è stato qualcosa che non avevo mai sognato in tutta la mia vita”.

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