L’intervista a Peter Criss dei KISS

Foto via: bravewords.com

Loud australiano, ha recentemente condotto un’intervista col batterista originale dei KISS, Peter Criss. Ecco un estratto dell’intervista.

Perchè credi che ci siano voluti così tanti anni per essere inserit nella Rock And Roll Hall Of Fame?

Peter: “Tutto quel che c’è da sapere, è legato ai nostri libri: non è un segreto, non sempre fra noi è corso buon sangue. Essere inserito, è stato un onore, un po’ come se avessi lavorato duramente per ottenre finalmente un titolo di questo tipo. Oltre ad essere nella band, io stesso come musicista ho lavorato molti anni, suonando e scrivendo musica. E la cerimonia sarebbe stata a Brooklyn, così i miei genitori l’avrebbero potuta vedere.

Eri deluso del fatto che Bruce Kulick, Eric Carr e Eric Singer non sono stati inseriti? E il quartetto originale?

Peter: “Soltanto i quattro originali: noi siamo i ragazzi che hanno iniziato, e noi siamo i ragazzi che hanno messo le basi, così come coloro che hanno fatto il make-up originale. Siamo usciti con cinque grandi album, e sicuramente soltanto i quattro membri originali dovrebbero essere introdotti nella Hall Of Fame.

Guardando indietro, alla tua carriera nei KISS, quale pensi sia stato il tuo posto nella storia della band? Speri che i fan si ricordino di te?

Peter: “Credo di aver lasciato un segno veramente positivo nella ‘Kisstory’, o come lo vogliate chiamare, nel rock’n’roll business. Mi sono stati assegnati molti premi, abbiamo molti record d’oro e di platino, e abbiamo fatto anche molte cose divertenti. Ma i miei premi personali, come il People’s Choise, sono speciali, quando alcuni batteristi mi rendono omaggio e mi dicono che non avrebbero mai suonato se non fosse stato per me. Questo mi colpisce, perchè so che ho lasciato un segno, come batterista. E so che c’è un inferno di batteristi la fuori che oggi lo fanno a causa di Peter Criss, non per i KISS, ma per Peter. Sono davvero orgoglioso di questo.

Quali sono i tuoi prossimi programmi?

Peter: “Voglio finire gli spettacoli australiani e poi voglio tornare a New York. Ho lavorato su un paio di libri che voglio davvero finire. Sono tornato a dipingere, e mia moglia ama il modo in cui dipingo. Quindi sono tornato a farlo e me ne sono davvero compiaciut. Ho un album da finire, su cui sono stato appollaiato per nove anni, iniziato prima del mio cancro. Non l’ho mai finito. Ma sento che dopo il mio tour tornerò a casa e lo finirò. L’anno prossimo.

 

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