Come sopravvivere alla depressione post-concerto

Bruce Springsteen
A patto che lo show di Bruce Springsteen di domani sera non venga cancellato, come faremo a superare la depressione post-concerto?

Ci siamo passati tutti: dopo aver assistito ai live delle nostre band preferite, torniamo a casa in bilico fra euforia e dispiacere. Viviamo una sorta di depressione post-concerto che ci riporta alla realtà, lontano dai riflettori e molto più vicina alla musica in cuffia. Inizialmente, fra il sudore e gli abiti sfatti, siamo completamente pervasi dall'adrenalina che pian piano svanisce, lasciando spazio ad una sensazione di disperazione e vuoto. E' uno stato d'animo che esiste realmente e si manifesta diverse fasi di elaborazione... con questo articolo vogliamo prepararvi al concerto del Boss di domani sera, sperando con tutti noi stessi che ci saranno le condizioni per farlo. E mal che vada, potrete consolarvi leggendo il prossimo numero di Classic Rockcon la cover story dedicata a Bruce Springsteen!

Le fasi di elaborazione della depressione post concerto

La Post Concert Depression, o PCD è una sindrome che si presenta dopo i live di una delle nostre band preferite e, sì, si manifesta in alcune fasi e atteggiamenti ossessivi compulsivi che proprio non possiamo negare. Se lasciando il concerto in questione abbiamo continuato a scorrere le foto e i video della band e indossato la loro maglia per tutto il mese successivo (magari utilizzandola anche come pigiama), allora siamo dei soggetti decisamente a rischio...

In quelle due ore di concerto, la folla, il palco, la musica e i nostro beniamini sul palco: ci siamo sentiti immortali. I concerti sono da sempre una delle forme più alte di estasi in cui possiamo semplicemente essere noi stessi, sentendoci liberi di cantare e urlare, ballare ed essere scoordinati. Non esistono molte altre occasioni nella vita in grado di infonderci la stessa sicurezza e leggerezza. Dimentichiamo persino l'esistenza del cellulare, se non per scattare qualche foto, cosa ormai molto più che rara di questi tempi. I concerti ci danno tutto questo e una volta finiti anche il sogno ha fatto il suo corso ed ecco perchè, è così difficile tornare coi piedi per terra...

Prima di arrivare all'accettazione, dovremo vivere quattro fasi cui è impossibile sfuggire.

  1. Rifiuto
  2. Rabbia
  3. Contrattazione
  4. Depressione

Il rifiuto post concerto

Questa fase si manifesta immediatamente dopo l'uscita dal concerto, quando ancora continuiamo a ruotare la testolina alla ricerca del palco. Non troviamo le forze per abbandonare la transenna e ci lasciamo trainare dalla ressa che ci spinge verso l'uscita. Una sensazione di rifiuto che ci rimane addosso fino al ritorno a casa. Questa fase è anche caratterizzata da un'euforia esasperata, quasi incosciente, aggravata dal continuo scorrere delle foto scattate durante il live. Potreste anche sentirvi confusi e disidratati, ma tranquilli, è tutto normale e questo rifiuto passerà...

La rabbia post concerto

Dopo il rifiuto, ci aspetta una nuova angoscia: la rabbia. Un nervosismo che coinvolgerà un po' tutti quelli che ci circondano, inclusi i malcapitati che per carineria ci chiederanno "Com'è andata ieri?", ecco, nessuno sarà risparmiato. Una rabbia che potrebbe essere aggravata dalla miriade di foto pubblicate online, i video e tutti i ricordi della sera precedente, cui sarà difficile sfuggire. Ci sentiremo confusi, ma anche questo è del tutto normale, del resto, la serata più bella della nostra vita si è appena conclusa...
Non fatevi coinvolgere e cercate di non incollarvi come sanguisughe alla bacheca di Facebook. Cerchiamo di limitarci guardando un intervista di qualche mese fa o ascoltando un vecchio album, evitando di esplodere sui nostri amici come mine vaganti...

La contrattazione post concerto

In questa fase, completamente travolti dagli eventi, cercheremo di acquistare un qualsiasi biglietto disponibile per il prossimo live della band. Pessima mossa. Faremmo qualsiasi cosa per questi biglietti, nonostante abbiano un costo esagerato, potremmo persino cedere uno dei nostri reni. Saremmo disposti ad andarci anche con quella persona che proprio non sopportiamo a costo di rivivere quell'emozione. E, lo vogliamo ribadire: pessima mossa.

Anziché rompere tutti i porcellini di casa, pensiamo ad acquistare un po' di merch online, magari qualche vinile della nostra band preferita e perchè no, concediamoci anche un pezzo da collezione. Qualsiasi cosa purché ci aiuti a resistere alla tentazione del prossimo concerto: avremo altre occasioni per vedere la band...

La depressione post concerto

Okay, ci siamo. Stiamo per vivere la quarta fase, quella più dura per un vero amante della musica. L'adrenalina è completamente svanita, e tutta l'euforia delle ore precedenti a lasciato spazio ad una strana sensazione di vuoto e nostalgia. Molto presto ci ricorderemo cos'è la vita vera e il momento del concerto diventerà soltanto un ricordo, quasi mitico, che non sbiadirà facilmente dalla nostra memoria. Ce lo ricorderemo come quel momento "troppobello" per essere vero.
A questo punto possiamo anche smetterla di scappare dalla nostra bacheca di Facebook ed evitare a tutti i costi le foto e i video della band. Possiamo tornare ad ascoltarla e rientrare piano piano nella comfort-zone in cui ci trovavamo prima del concerto.

L'accettazione

Quinta e ultima fase. Ce l'abbiamo fatta!
Ci guardiamo indietro e, finalmente, possiamo sorridere. Ci rendiamo conto che abbiamo vissuto dei momenti unici e memorabili, che non si ripeteranno mai e noi eravamo lì. Perciò lasciamoci semplicemente andare a questa sensazione e gongoliamoci nel nostro ricordo.

Fonte

Da questo venerdì troverete in edicola e online il nuovo numero di Classic Rock dedicato a Bruce Springsteen!

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