Steven Adler racconta l’addio ai Guns N’ Roses: “Volevo morire”

Foto via: gettyimages.it

Steven Adler passò dall’essere in cima al mondo, al non sentirsi nessuno: così racconta il suo addio ai Guns N’ Roses

Steven Adler ha recentemente parlato del suo addio ai Guns N’ Roses durante un’intervista con il programma “Mom, It’s Not Devil Music!”. “Avrei voluto morire“, ha iniziato Adler parlando del suo licenziamento dalla band, dovuto all’uso sfrenato di droghe. “Un giorno sei in cima al mondo, e quello dopo, non sei nessuno” ha continuato ammettendo che la droga sarebbe stata la sua rovina. Un addio difficile e ancora molto nitido nella memoria dell’ex batterista, tanto da ripensare, di tanto in tanto, all’ultima sessione di registrazione coi Guns N’ Roses e alle circostanze che lo hanno portato all’allontanamento.

LOS ANGELES – AUGUST 30: (L-R) Steven Adler and Slashn of the rock group ‘Guns n’ Roses’ backstage at the Santa Monica Civic Auditorium after opening for Ted Nugent on August 30, 1986 in Los Angeles, California. (Photo by Marc S Canter/Michael Ochs Archives/Getty Images)

Un giorno mi sono detto che non volevo più farlo” ha detto Adler in merito alla sua decisione di smettere di fare uso di droghe “Non sapevo che smettere di far uso di eroina ti facesse stare così male. Un giorno Slash mi chiamò e mi disse: ‘Stiamo andando in studio per registrare “Civil War”.’ E io risposi: ‘Sto troppo male, possiamo aspettare una settimana?’. Ma lui mi rispose: ‘Non possiamo sprecare questi soldi.’ Quindi andai in studio. Feci del mio meglio, ma dovetti ripetere la mia parte qualcosa tipo 25 volte. Erano tutti arrabbiati, e io continuavo a dire loro: ‘Sto male’, ma loro continuavano a ripetere: ‘No, non stai male, sei fuori di testa’. E mi buttarono fuori.”

Dopo essere stato licenziato dalla band, Adler passò letteralmente dall’avere un manager, una band, un agente, dei commerciali e tutte quelle persone che gravitavano intorno alla band, all’avere niente, e nessuno. “Pensavo fossero miei amici e invece mi voltarono letteralmente le spalle. Un giorno finii solo, non avevo nessuno. Pensai che sarei finito come quelle rock star che una volta compiuti 27 anni vanno in overdose e muoiono.” Gli anni ’90, furono il suo periodo peggiore “Mi hanno risucchiato” ha detto.

La perdita dei Guns mi ha fatto andare fuori strada. Mi stavo ripulendo perchè ero semplicemente stanco, ero vecchio. E non mi piaceva né sentirmi malato né stanco. Mi fecero firmare un contratto con cui mi portarono via tutto, senza che lo sapessi. Avevo il cuore infranto e non ce l’avrei mai fatta, tutto quello cui riuscivo a pensare era ‘Voglio morire’“.

 

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