Il produttore di David Bowie, Mario McNulty, ha dichiarato in una nuova intervista di aver fatto affidamento sulle canzoni del suo diciassettesimo album in studio, Never Let Me Down per crearne una nuova versione, inclusa nel cofanetto Loving the Alien (1983 – 1988).
Come sarà ben noto ai fan, Bowie odiava il suo ultimo LP degli anni ’80: lo ha più volte definito “orribile“, per questo aveva espresso il desiderio di registrarne una nuova versione prima della sua morte.
McNulty, ha lavorato a lungo con Bowie prima del 2016, con lo scopo di completare il lavoro ed esaudire l’ultimo desiderio del Duca: “Ricordo di essere andato a casa sua e lui ci stava un po’ ridendo su.” ha dichiarato a Rolling Stone. “Voleva un nuovo arrangiamento, archi, veri tamburi. Non gli piaceva l’idea di una batteria elettronica“.
Per ultimare la realizzazione del disco, il produttore si è ispirato alla versione del 2008 di Time Will Crawl, brano contenuto all’interno dell’album: la canzone si è rivelata una guida per realizzare le altre canzoni. “Anche se non è stato coinvolto nel processo di produzione quanto avrebbe voluto, la sua voce è ispirata, e penso che tutto dipenda dai testi. Si sentiva davvero vicino a queste canzoni“, ha continuato.
Questa nuova versione 2018 includerà parti originali e nuove registrazioni fatte insieme ad altri artisti che hanno collaborato con Bowie nel corso della sua vita. E, in tutto questo, McNulty tiene a specificare che questo disco non sarà sconvolgente per gli affezionati al disco originale degli anni ’80, piuttosto un omaggio diverso dai soliti cliché. “Erano gli anni ’80: e sono successe un sacco di cose folli. Ma lo senti immediatamente il segno distintivo di quei tempi” ha concluso.
Tutta la musica che Steve Hogarth, frontman dei Marillion, ha amato nella vita. Questo e…
Il duo internazionale con radici italiane AMISTAT ci racconta dei suoi equilibri, del suo percorso…
È SOLD OUT il concerto di questa Domenica 12 maggio a Milano degli AMISTAT: la…
Roberto Manfredi ha tirato fuori dal suo archivio una lunga intervista a Fabrizio De André…
Ci sono alcune art cover che non solo hanno scritto la storia, ma ne hanno…
Ian Anderson ha una teoria particolare per la quale il rock progressivo e i Jethro…
This website uses cookies.