Francesco De Gregori e Mimmo Paladino insieme per una “Anema e core” in 99 copie in vinile

Foto di Daniele Barraco

“Ci piace definire questa opera una edizione d’arte anche perché la parola arte riguarda tutti e due, seppure in modo diverso” ha detto il cantautore romano, che canta il classico napoletano insieme alla moglie

Due protagonisti dell’arte italiana, Mimmo Paladino e Francesco De Gregori, si sono uniti per offrire in un’edizione a tiratura limitata in vinile il nuovo progetto del cantautore romano, il brano “Anema e Core”, cantato insieme alla moglie Alessandra “Chicca” Gobbi, in uscita il 26 ottobre e disponibile in pre-order da venerdì 7 settembre in esclusiva sui siti di IBS.it e LaFeltrinelli.it
De Gregori si tuffa per la prima volta insieme alla moglie nelle meraviglie della lingua napoletana per raccontare in una canzone senza tempo il respiro e la passione d’amore. Mimmo Paladino li rappresenta sulla copertina di questo vinile come due semplici profili che si fronteggiano, misteriosamente complici ed antagonisti, in una preziosa xilografia firmata e numerata in 99 copie e realizzata negli storici laboratori dei Fratelli Bulla di Roma.
“Anema e Core” è dunque un lavoro a quattro mani, un’opportunità, un gioco, una sfida: “Ci piace definire questa opera una “edizione d’arte” – ha detto De Gregori – anche perché la parola “arte” riguarda tutti e due, seppure in modo diverso. Il vinile è materia, come materia sono i colori, la carta, il linoleum. Ma così come un pezzo di vinile può girare su se stesso e raccontare qualcosa del mondo così i colori, che pure hanno un tono e una frequenza, possono vibrare di volta in volta in ogni diversa e inedita partitura. Mi raccontava una volta Mimmo di quando in tempi ormai abbastanza lontani lavorava ascoltando alla radio la musica dei cantautori e li sentiva in qualche modo suoi compagni di viaggio e di avventura. Forse anche da qui la motivazione, o meglio, la necessità di questo incontro, la sua rarità, la sua semplicità, la sua bellezza”.
“La musica per un pittore ha la forma dell’acqua – sottolinea Paladino – fluida e mutevole, eterea e geometrica. Con Francesco abbiamo giocato all’antico molto serio gioco dell’arte: pagine variopinte, colle e torchi, alchimie di appunti poetici e voci cantanti forse di una notte a Capri”.

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