Le copertine più belle del rock

Abbiamo selezionato 15 tra le copertine più belle, iconiche, controverse e discusse della storia del rock. Immagini che hanno segnato un’epoca, che sono state censurate o copiate e riproposte in più versioni.

Nirvana – Nevermind – 1991

La copertina è stata ideata da Kurt Cobain, dopo aver visto un documentario sul parto in acqua. Il bambino è Spencer Elden, fotografato a 4 mesi nudo in una piscina di Pasadena, in California, dal fotografo Kirk Weddle. Il dettaglio della banconota da un dollaro è stato aggiunto in post produzione. Questa copertina è una delle più imitate del panorama rock mondiale.

Guns N’Roses – Appetite for destruction – 1987

La prima copertina dell’album raffigurava una donna abusata da un robot ed un mostro volante che tenta di salvarla. Un’immagine forte che fu censurata quasi subito a favore di una più sobria in cui i teschi dei membri della band incastonate in una croce.

The Clash – London Calling – 1979

La foto di Paul Simonon che distrugge la sua chitarra è ormai entrata nell’iconografia del rock, mentre la grafica utilizzata riprende il primo album di Elvis Presley. La foto fu scattata da Pennie Smith, fotografa della band, durante il concerto al Palladium di New York il 21 settembre 1979.

Never Mind the bollocks, here’s the Sex Pistols – Sex Pistols – 1977

Nessuna immagine del gruppo, solo pura grafica ideata da Jamie Reid, artista britannico, che divenne iconico sia per lo stile utilizzato che per la parola “bollocks” (testicoli) in primo piano. L’album è considerato il manifesto della filosofia punk.

Ramones – Ramones – 1976

La foto Roberta Bayley mostra i membri del gruppo appoggiati ad un muro di mattoni, a pochi passi dallo storio club CBGB’s di New York. La copertina è diventata il simbolo di uno stile e di un genere musicale, il punk rock, che ha influenzato un’epoca. I quattro ragazzi in jeans sdruciti e strappati al ginocchio, scarpe da tennis sporche e consumate e giubbotti di pelle nera, hanno i capelli lunghi e quell’aria trasandata che diventerà il marchio di fabbrica dello stile metal e punk.

A night at the opera – Queen – 1975

Una Q circondata dai segni zodiacali dei quattro componenti del gruppo, sovrastati da una fenice, simbolo di rinascita. La copertina è stata ideata dallo stesso Freddie Mercury.

David Bowie – Aladdin Sane – 1973

Una delle immagini più celebri di David Bowie: il cantante è ritratto a torso nudo, ad occhi chiusi, con i capelli arancioni, una saetta disegnata sulla parte destra del viso ed una lacrima sulla clavicola sinistra. L’immagine è stata scattata dal fotografo Brian Duffy, che catturò appieno l’essenza di Bowie.

Pink Floyd – The Dark Side of the Moon – 1973

Il prisma triangolare che rifrange un raggio di luce rappresenta i tre elementi principali dell’album: l’illuminazione dei concerti dei Pink Floyd, i testi delle loro canzoni e la semplicità audace del progetto. Furono ideate inizialmente 7 proposte da parte dello studio Hipgnosis ma questa venne scelta all’unanimità. Il raggio scomposto che esce dal prisma contiene 6 colori anzichè 7, manca l’indaco e anche qui non compare il nome del gruppo, nè il titolo dell’album.

The Rolling Stones – Sticky Fingers – 1971

L’idea della copertina è opera di Andy Warhol, la foto è di Billy Name e il modello ritratto non è Mick Jagger. Il richiamo sessuale è chiaro, visto il rigonfiamento che si nota sotto ai jeans attillati, tant’è che nella versione LP la cerniera era addirittura apribile.

Led Zeppelin – Led Zeppelin – 1969

L’immagine in bianco e nero della copertina ritrae un fotogramma del disastro dello Zeppelin LZ 129 Hindenburg del 6 maggio 1937. Quel simbolo così forte e riconoscibile ha contribuito a scrivere il nome dei Led Zeppelin nella storia del rock.

The Beatles – Abbey Road – 1969

Una delle copertine più citate della storia, Abbey Road raffigura i Fab Four intenti nell’attraversamento del passaggio pedonale di Abbey Road, la via in cui hanno sede gli studi di registrazione dove i Beatles hanno inciso tutti i loro album. La fotografia è stata scattata da Iain Macmillan che, verso mezzogiorno dell’8 agosto 1969, in bilico su una scala in mezzo alla strada, immortalò la scena con la sua Hasselblad. È l’unica copertina dei Beatles in cui non compare nessun riferimento al nome del gruppo o dell’album. Come per la copertina di Sgt. Pepper’s, diversi elementi presenti nell’immagine hanno contribuito a renderla oggetto di studio da parte dei sostenitori di Paul is Dead.
abbey road

The Jimi Hendrix Experience – Electric Ladyland – 1968

Per questa copertina Jimi Hendrix aveva le idee chiare ma la casa discografica ignorò le richieste dell’artista e fece stampare negli stati uniti l’album con la copertina che ritrae il chitarrista in primo piano, sui toni del giallo e rosso, ad opera di Karl Ferris. Per l’edizione britannica invece venne utilizzata la foto di 20 donne nude in diverse posizioni su sfondo nero. Inizialmente Jimi Hendrix avrebbe dovuto posare con loro ma alla fine si tirò indietro e le modelle furono ritratte con dei ritratti del chitarrista tra le mani. Il disco suscitò non poco clamore e le ristampe vennero pubblicate con la copertina statunitense.
jimi hendrix

The Beatles – Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band – 1967

Una delle copertine più controverse della storia del rock, raffigura i Beatles affiancati da diverse celebrità e personaggi famosi. Ideata da Paul McCartney, la copertina è densa di simbologia, ricca di particolari misteriosi che lasciano spazio a diverse interpretazioni. È stata oggetto di studio da chi sostiene che Paul McCartney sia morto e sia stato sostituito con un sosia.

The Velvet Underground & Nico – The Velvet Underground & Nico – 1967

Spesso definito “banana album”, raffigura una banana disegnata da Andy Warhol su fondo bianco, senza riferimenti né del gruppo né della casa discografica. Le prime copie del disco invitavano chi la guardava a “sbucciare lentamente e vedere” (peel slowly and see), infatti, togliendo l’adesivo si rivelava una banana rosa shocking.

Cream – Disraeli Gears – 1967

L’album è un rock-blues che pesca nell’hard rock e nella psichedelia e la cover è la sintesi perfetta di questi elementi. La foto dei Cream è di Robert Whitaker (fotografo famoso per i suoi scatti ai Beatles) mentre la rielaborazione grafica è di Martin Sharp, uno degli artisti di spicco della pop-art.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like