Sanremo 2019: i voti della prima serata

Ecco le pagelle della redazione di Stone Music sui 24 artisti che si sono esibiti durante la prima serata.

Domani vi sveleremo a chi sono andati gli 8 voti dei nostri giornalisti presenti all’interno della giuria stampa.

Francesco Renga – “Aspetto che torni”
Una canzone in pieno stile “Renga”, che non si discosta molto dai grandi classici proposti dal cantante.
Voto: 6

Nino D’Angelo e Livio Cori – “Un’altra luce”
Un’esibizione accorata e sentita, in cui i due cantanti napoletani, di due generazioni completamente diverse, entrano in totale sintonia, tanto da sembrare quasi padre e figlio. Una bella esibizione, con l’unica pecca di essere (probabilmente) poco radiofonica.
Voto: 7

Nek – “Mi farò trovare pronto”
Al contrario di Renga, Nek si discosta abbastanza dalla sua tradizione canora e sfoggia un brano inedito nelle sue sonorità. Abbastanza ben composto sia a livello di testo che sul fronte musicale. Una canzone che sentiremo alla radio diverse volte (e forse ci stuferà).
Voto: 6,5

The Zen Circus – “L’amore è una dittatura”
Un brano ispirato, che non tradisce il background rock della band. Una canzone “piena”, schierata.
Voto: 8,5

Il Volo – “Musica che resta”
A prescindere dai gusti personali, il dato sicuro è solo uno: i tre tenorini sembrano cadere continuamente nel cliché che si sono furbamente costruiti negli anni.
Hanno un po’ stufato anche i propri sostenitori; quel che è peggio è che qui in sala stampa la metà dei giornalisti li ha applauditi. I gusti sono gusti, ma l’originalità no.
Voto: 4

Loredana Bertè – “Cosa ti aspetti da me”
Qualche anno fa nessuno avrebbe immaginato di vedere nel 2019 la Bertè con una carica del genere sul palco dell’Ariston.
Un brano rock, irriverente, pungente, graffiante. Una Bertè al top.
Voto: 8

Daniele Silvestri – “Argentovivo”
Silvestri sembra essere tornato ai tempi de “Il mio nemico”,con la stessa irriverenza. Un brano dalla scrittura pulita.
Voto: 7

Federica Carta ft Shade – “Senza farlo apposta”
Brano di per sé non brutto e i due cantanti convincenti anche nella loro accoppiata, peccato che la rima baciata forzata dell’inciso stufa già al primo ascolto.
Voto: 6

Ultimo – “I tuoi particolari”
Il destinato alla vincita secondo molti presenta un brano che ad un primo ascolto in realtà, per quanto gradevole, non presenta nessuna particolarità tale da consacrarlo vincitore. Però si sa, Sanremo in molte occasioni ha premiato la “mediocrità”. Punto di domanda.
Voto: 6,5

Paola Turci – “L’ultimo ostacolo”
Una canzone della tradizione che convince per l’esibizione di questa artista, che ha saputo dar corpo ad un testo non troppo originale.
Voto: 7

Motta – “Dov’è l’Italia”
In sala stampa è scattato al termine della sua esibizione un fragoroso applauso… e siamo certi che lo stesso sarà successo dove avete visto voi il Festival.
Canzone bella e particolare almeno quanto la sua camicia stasera.
Voto: 8,5

Boomdabash – “Per un milione”
Il vero valore dell’amore è saper aspettare una persona. Un brano molto ritmato che porterà alla ribalta della notorietà questa band. Ci hanno convinto!
Voto: 7,5

Patty Pravo ft Briga – “Un po’ come la vita”
Non convince. Esibizione scandita da diversi problemi tecnici, che fanno perdere l’essenza del testo e della canzone. Le due voci si rincorrono ma fanno fatica ad incastrarsi soprattutto nel ritornello.
Voto: 5

Simone Cristicchi – “Abbi cura di me”
In sala stampa giudizi contrastanti.
Senza infamia ne lodi.
Voto: 6,5

Achille Lauro – “Rolls Royce”
Una bella canzone di rottura, molto rock nella sua leggerezza. Non rimarrà negli anni ma sicuramente un’ottima canzone da Festival.
Voto: 7,5

Arisa – “Mi sento bene”
La voce candida e intonatissima di Arisa sprofonda all’interno di un brano tanto ritmato quanto banalotto. A tratti sembra una delle canzoni del musical di Mary Poppins, ricordato appena qualche minuto prima da uno spassosissimo sketch di Virginia Raffaele e Claudio Bisio.
Voto: 6

Negrita – “I ragazzi stanno bene”
In conferenza stampa dichiarano di aver voluto partecipare a Sanremo 2019 per cogliere quest’occasione, ormai riservata troppe volte agli “scappati” dei talent, quando loro, invece, hanno 25 anni di carriera alle spalle. Verissimo, peccato che questa storia non esca nella loro esibizione e in generale nel brano, meno graffiante e rock rispetto alla cifra stilistica della band.
Voto: 6

Ghemon – “Rose viola”
Un bellissimo pezzo, scritto per altro dallo stesso Ghemon, che calca per la prima volta il palco dell’Ariston. Uno stile, forse unico nel panorama musicale italiano, che sorprende per incisività nel rapporto tra parole e testo.
Voto: 8,5

Einar – “Parole nuove”
Lui convinto, convince meno il testo della canzone, un po’ banale, con un che di déjà vu.
Voto: 5

Ex-Otago – “Solo una canzone”
A dispetto del tema, apparentemente banale, il taglio di significato dato alla canzone è molto profondo. L’interpretazione piena e convinta. Sicuramente una strada più “pop” rispetto rispetto agli Ex-Otago di sempre; nel complesso un brano molto apprezzabile.
Voto: 7,5

Anna Tatangelo – “Le nostre anime di notte”
Scontata, antica. Non ci convinceva sulla carta, non ci ha convinto nemmeno all’ascolto.
Voto: 4

Irama – “La ragazza col cuore di latta”
Il vincitore della scorsa edizione di Amici di Maria De Filippi si mostra in questa canzone in una veste più impegnata, a dispetto della sua giovanissima età, ciò nonostante non ci convince a pieno.
Voto: 5,5

Enrico Nigiotti – “Nonno Hollywood”
Tra l’essere un po’ “furba” sfruttando i ricordi del nonno, la canzone nel complesso ha una sua originalità che fa risaltare il timbro graffiato di Nigiotti.
Voto: 7

Mahmood – “Soldi”
Sorprende mix tra pop, rap, RnB. Un bel testo, equilibrato. Una sua vittoria ci stupirebbe ma sarebbe assolutamente giusta.
Voto: 9

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