JIMI HENDRIX, Axis Bold as Love: l’ultraterreno

Jimi Hendrix, Axis Bold As Love, Classic Rock, Cover Story, Stone Music, 100 cd per gli anni 60

Alimentato da “acido, alieni e ardite innovazioni”, il secondo disco della Jimi Hendrix’s Experience ci svela i suoi segreti.

Un breve estratto della storia di copertina di Classic Rock 77.

AXIS: BOLD AS LOVE è la prima scelta, oltre che uno dei dischi migliori del decennio. Laddove ARE YOU EXPERIENCED presentava Jimi il guitar hero, AXIS ci dava Jimi il visionario. Tutti sapevano che sapeva scrivere successi, aveva un look favoloso e fondeva elementi blues in musica ultraterrena, ma in AXIS riversò su disco tutto se stesso in Technicolor. Fu un’opera molto più folle e senza limiti di ARE YOU EXPERIENCED (e di ELECTRIC LADYLAND). E fu anche molto più variegato, psichedelico, emotivo, sensuale e sottile. Fin dall’intro parlata, Jimi, Mitch e Noel ci trasportano attraverso il psych jazzato di Up From The Skies, il sound solare e anni 60 di Wait Until Tomorrow, lo sballo rock di If 6 Was 9, con la batteria pungente di Mitchell e le fluenti linee di basso di Redding contraltare perfetto per la sua maestria alla chitarra, fino alla jam di You Got Me Floatin’. È il disco di Hendrix più adatto a essere suonato e ascoltato dall’inizio alla fine senza interruzioni. Prendete Spanish Castle Magic. Musicalmente è il fratello maggiore di Foxy Lady, ma quando arrivano versi di puro genio psych come ‘It takes about half a day toget there if we travel by my dragonfly’, si entra in un altro mondo. Prendete Castles Made Of Sand, nella quale Hendrix allude alla sua tumultuosa infanzia. Oppure Little Wing, una delle canzoni più belle che abbia mai scritto – qualcuno direbbe LA più bella. Di tutto ciò che Hendrix incise nella sua breve vita, AXIS: BOLD AS LOVE è il disco che incarna maggiormente il suo senso di avventura e la sua libertà – l’autentico spirito degli anni 60. E perciò merita di essere il Numero Uno

ARE YOU EXPERIENCED fu il diamante grezzo dell’esordio.

ELECTRIC LADYLAND il can-to del cigno, a tratti geniale. Ma Jimi Hendrix non mise assieme mai un insieme più ambizioso o superiore di quello presente nel suo sottovalutatissimo secondo disco. Per usare il linguaggio della “Summer of Love” AXIS: BOLD AS LOVE del 1967 fu “uno sballo che apriva la mente, alimentato da acido, alieni e ardite innova-zioni”. Ecco la vostra mappa cosmica – tra storie e segreti – per ognuno dei suoi brani.

Little Wing

Il DNA del più amato gioiello chitarristico di AXIS era già presente in (MyGirl he’s A Fox dell’ex gruppo r&b di Hendrix, gli Icemen. Ma fu l’atmosfera ricca d’amore del festival di Monterey che lo spinse a finire il testo (“Immaginai di cogliere tutto quello che vedevo attorno, e renderlo sotto forma di ragazza”, spiegò). L’incredibile lavoro alla chitarra, con uno stile quasi pianistico su due estremi dello spettro armonico fu possibile grazie al pollice molto lungo di Hendrix, che scivolava at-torno al manico della sua Strat per suonare le note basse, mentre il tono più etereo della voce fu ottenuto usando un glockenspiel per doppiarla, e un microfono Leslie per un tremolo che Jimi stesso definì “gelatinoso”. Il tutto con mezzi sorprendentemente low-fi. “Il Leslie che usammo fu una cosetta fatta a mano”; disse Kramer a «Total Guitar», “con un set di pezzi del Meccano per sostenerlo e un elastico a far girare il motorino”

If 6 was 9

Inserito in seguito nella colonna sonora di Easy Rider, questo blues psichedelico rappresenta alla perfezione la controcultura anni 60, a partire dalle frecciate di Hendrix ai ‘white collarconservatives flashing down the street’ fino all’evidente ‘aiutino’ dell’LSD (Chandler: “Ho scoperto che usava l’acido solo dopo che finimmo AXIS”). Un cameo di Graham Nash che pesta i piedi si tramuta in una coda anarchica, con Hendrix che gioca con il registratore trovato chissà dove. “Jimi era quasi impazzito”, ricordava Kramer, “e ovviamente io aggiunsi un sacco di eco. E i ragazzi pestavano i piedi come folli. Sembravano cavalli al galoppo!”. Ma tutti questi sforzi per poco non risultarono vani, quando Hendrix dimenticò il nastro di AXIS in un taxi. Redding rimediò tirando fuori un mix precedente, registrato alla buona su un nastro trovato in studio, e il bassista si vide accreditata l’outro. “L’idea di usare tempi diversi per ognuno di noi fu mia, perché a un certo punto non sapevamo più che fare con questo brano”

L’articolo integrale su Classic Rock 77 che si può acquistare qui.

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