The Road To Exposure: il primo album di Robert Fripp

Il primo album solista di Robert Fripp, pubblicato nel giugno 1979, rappresenta il coronamento di un complesso percorso di maturazione personale e musicale

Un estratto dell’articolo di Paolo Carnelli pubblicato su Prog 24, in edicola e online!

Come rivela Sid Smith nel suo celebre libro In The Court of King Crimson, “quello che il bassista John Wetton e il batterista Bill Bruford non potevano sapere nel 1974 era che Fripp era entrato in contatto con le opere dello studioso di filosofie orientali e misticismo John Godolphin Bennett, vivendo un risveglio spirituale simile a quanto già accaduto al percussionista dei King Crimson, Jamie Muir, due anni prima”.

Forse non era un caso che il “risveglio” di Fripp fosse arrivato proprio nel momento in cui i King Crimson sembravano finalmente avviati verso il successo, ma tra l’incredulità generale, l’unica cosa che Fripp voleva era mollare tutto e frequentare l’International Academy for Continuous Education a Sherborne, nel Glouchestershire. L’attività dell’accademia era strutturata secondo corsi di dieci mesi, a cui partecipavano fino a cento studenti ogni anno, tra i diciotto e gli ottanta anni di età. Tutti gli studenti seguivano un training intensivo basato sulle tecniche che Bennett aveva appreso dal maestro greco-armeno G.I. Gurdjieff e da altri maestri nel corso dei suoi cinquant’anni di ricerche spirituali.

A riportare in pista Fripp fu Peter Gabriel. Nel luglio del 1975 Gabriel si recò agli Air Studios di Londra per registrare una nuova canzone. La line-up dei musicisti presenti in studio era notevole: Robert Fripp alla chitarra, Phil Collins alla batteria, Percy Jones dei Brand X al basso e addirittura la leggendaria Sandy Denny alla voce. L’incontro tra Gabriel e Fripp non fu causale: come l’ex King Crimson, anche l’ex Genesis aveva deciso, apparentemente senza motivo, di saltare giù dal treno proprio mentre era lanciato a tutta velocità verso il successo.

L’album, intitolato semplicemente PETER GABRIEL, venne pubblicato nel Regno Unito il 25 febbraio del 1977. Gabriel riuscì addirittura a convincere Fripp a far parte della sua touring band, perlomeno per i concerti fissati in America tra il marzo e l’aprile dello stesso anno.

Fripp si rimise al lavoro con l’obiettivo dichiarato di “approfondire le potenzialità della canzone pop come forma di espressione artistica, mettendosi alla prova con composizioni da tre o quattro minuti che devono raccogliere in maniera sintetica emozioni e idee. In pratica si trattava di assimilare il vocabolario tipico della musica ‘rock’ ed espanderne le possibilità espressive introducendo delle dinamiche più sofisticate rispetto alla norma”.

Il cast dei musicisti coinvolti nella realizzazione di EXPOSURE è indubbiamente notevole: oltre a Peter Gabriel (presente nella splendida versione minimalista di Here Comes The Flood, brano già pubblicato sul primo album solista dell’ex Genesis), Peter Hammill, Terre Roche e Daryl Hall ci sono tra gli altri Jerry Marotta, Phil Collins e Narada Michael Walden alla batteria, Tony Levinal basso e Brian Eno al synth. Il risultato finale è un album eterogeneo.  Come racconta lo stesso Fripp “È un disco che funziona, nonostante tutto. Sono molto contento di aver potuto utilizzare diversi cantanti, diverse voci, che si sono prestate a interpretare le idee che avevo in mente. Si tratta di un riassunto di quello che avevo fatto musicalmente fino a quel momento, un contenitore. È anche un disco autobiografico a vari livelli”.

 

 

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