Bob Dylan: il film di un sogno dal 12 giugno su Netflix

Photo Credit Ken Regan

Nuova valanga di materiali inediti per Bob Dylan: stavolta tocca alla Rolling Thunder Revue

Un estratto dell’articolo di Francesco Donadio pubblicato su Classic Rock 79, in edicola e online!

Sono, quelli che stiamo vivendo, anni formidabili per i fan di Dylan di lunga data: uno dopo l’altro stanno venendo alla luce in forma ufficiale tutti i “sacri Graal” della sua discografia, finora ascoltabili solo sotto forma di bootleg, e a volte neppure di quella.

E allora? Dopo i “complete Basement Tapes”, tutte le session della trilogia cosiddetta “Cutting Edge” e THE BOOTLEG SERIES VOL. 14: MORE BLOOD MORE TRACKS, di cos’altro c’è ancora bisogno? Risposta più che mai semplice: manca all’appello Renaldo & Clara, il lungometraggio dalla trama per niente lineare (anzi, decisamente incomprensibile) che Dylan volle girare durante il suo leggendario tour itinerante di 57 date Rolling Thunder tra l’autunno del 1975 e la primavera del ’76 e di cui si sono perse le tracce dopo che passò in alcuni cinema nel 1978 per poi essere ritirato in un batter d’occhio a seguito delle stroncature della critica e dei flop al botteghino.

Orbene: Renaldo & Clara non verrà scongelato nemmeno questa volta, ma sta per arrivare qualcosa di (probabilmente) migliore e più soddisfacente: il 12 giugno Netflix manderà infatti in onda Rolling Thunder Revue: A Bob Dylan Story, definito “in parte documentario, in parte film-concerto, in parte sogno febbrile”, realizzato negli ultimi due anni da Martin Scorsese attingendo al materiale d’archivio girato per Renaldo & Clara, con interviste recenti al cast di musicisti e collaboratori che presero parte al tour, tra cui Joan Baez, Bob Neuwirth, Roger McGuinn, Allen Ginsberg, Sam Shepard e Scarlet Rivera, oltre a – udite udite – lo stesso Bob Dylan.

Il giornalista Larry “Ratso” Sloman, autore del libro su quel tour On the Road with Bob Dylan, ha avuto modo di vedere una versione grezza del film e ha dichiarato di essere rimasto “a bocca aperta”.

Leggi l’articolo integrale su Classic Rock 79!

 

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