Esordi a 45 giri (se li avete siete quasi ricchi!): Edoardo Bennato

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Il disco d’esordio è un singolo, uno storico singolo a 45 giri? Non sempre forse, ma spesso è così.

In questa rubrica troverete i dischi che hanno cambiato la vita e la carriera di chi li ha incisi. In molti casi hanno cambiato anche la nostra vita, di appassionati, di collezionisti, di semplici curiosi.

Edoardo Bennato
Era solo un sogno / Le ombre
45 giri Parade PRC 5017; 1966 € 450

Bennato fu una delle (tante) intuizioni di Vincenzo Micocci, che a metà del ’66, resosi conto del talento di questo 20enne studente di architettura napoletano proselito di Bob Dylan, lo coinvolse nell’avventura della sua nuova etichetta Parade. L’ancora inesperto Bennato venne messo in contatto con il paroliere Alessandro Portelli, già allora grande conoscitore di folk-blues americano, visto che l’idea iniziale di Micocci era quella di fargli realizzare delle cover di Dylan in italiano.

Solo in seguito si pensò di comporre delle canzoni originali, puntando, in primis, su un brano ispirato alle ballate sentimentali di Elvis Presley (o di Bobby Solo), Era solo un sogno.
Il secondo pezzo firmato da Bennato e Portelli, Le ombre, era più prettamente dylaniano, con una marcata presenza dell’armonica, e un testo, ha ricordato Portelli, “tipicamente pre-sessantottino con velleità, non politi-
co, ma piuttosto anti-civiltà di massa”.

I due brani, arrangiati da Gianni Dell’Orso, vennero registrati agli studi Dirmaphon di via Pola, a Roma, il 25 ottobre 1966. E di lì a poco uscì il 45 giri – l’unico di Bennato per la Parade – recante in copertina una foto del cantautore seduto sugli scalini di Piazza di Spagna, intento a strimpellare la 12 corde. Venne ignorato e scomparve presto dalla circolazione, ma per Bennato si trattò ugualmente di un buon biglietto da visita in vista dei successivi – più fruttuosi sodalizi con Herbert Pagani e con la Numero Uno di Battisti, Mogol e Sandro Colombini.

 

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