Esordi a 45 giri (se li avete siete quasi ricchi!): Pino Daniele

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Il disco d’esordio è un singolo, uno storico singolo a 45 giri? Non sempre forse, ma spesso è così.

In questa rubrica troverete i dischi che hanno cambiato la vita e la carriera di chi li ha incisi. In molti casi hanno cambiato anche la nostra vita, di appassionati, di collezionisti, di semplici curiosi.

Pino Daniele
Ca calore / Fortunato
45 giri EMI 3C 006-18189; 1977  € 100

Bobby Solo è in concerto in Belgio ad Anversa. Anche se in quel 1976 la sua stella discografica è appannata, è ancora un bel personaggio e ha sempre scelto musicisti in grado di valorizzare la sua vena rock – e perché no, anche funky. Su quel palco con lui c’è un giovane chitarrista napoletano che ha conosciuto durante le registrazioni di un disco di Jenny Sorrenti, svoltesi negli studi Chantalain che Bobby ha creato a Roma e che ha nominato unendo i nomi dei figli Chantal e Alain.

E mentre la parte europea del tour di Bobby Solo si sta per concludere, il giornalista Claudio Poggi è negli uffici della EMI col direttore artistico Bruno Tibaldi per fargli ascoltare alcuni provini registrati da Pino Daniele conRosario Jermano. “Questo m’interessa, mi piace! Facciamo un 45 giri e poi seguirà l’album”, questa l’esclamazione quasi immediata di Tibaldi all’ascolto del nastro che conteneva già brani come Ca calore e Terra mia.

Appena rientrato dal tour con Bobby Solo, Pino Daniele entra in studio a Roma con Claudio Mattone (il celebre Studio Quattro Uno sito in via Nomentana 1111, dove una volta sorgeva il complesso del Cenacolo, dependance artistica e ludica della RCA). La session produce due canzoni, Ca calore e Fortunato, e vede impegnati oltre a Pino Daniele alla chitarra Rosario Jermano alle percussioni, Enzo Avitabile ai fiati ed Enzo Canoro al basso.

Le due canzoni vengono poi incluse in TERRA MIA, primo album del cantante, dove però Ca calore viene indicata come Che calore mentre Fortunato viene sfumata con circa 28 secondi di anticipo rispetto a questa prima versione. La bella copertina è di Umberto Telesco, all’epoca marito di Jenny Sorrenti.

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