Il catalogo della band prog rock (senza chitarre) viene ristampato e li porta al successo!
I giorni gloria dei cerebrali Greenslade possono essere durati poco ma, ora che il loro catalogo è stato ristampato, è arrivato il momento di ripercorrerne la storia: dalla scelta controversa di snobbare le chitarre, passando per improbabili compagni di tour, fino a far luce sul futuro…
“È una cosa assurda – sono passati 47 anni dal nostro primo album e ora stanno ristampando l’intera discografia in tutto il mondo”, dice Dave Greenslade. “Dopo tutto questo tempo, siamo improvvisamente diventati una band di successo!”. I Greenslade sono stati attivi per poco, dall’autunno 1972 fino al loro ultimo concerto al Barbarella’s di Birmingham, dicembre 1975. La band era sotto contratto con una major, la Warner Brothers, e SPYGLASS GUEST (1974) raggiunse il n. 34 nella classifica degli album nel Regno Unito. Il disco è stato rimasterizzato e ripubblicato dalla CherryRed/Esoteric, insieme all’album d’esordio del gruppo, GREENSLADE (1973), BEDSIDE MANNERSARE EXTRA, originariamente uscito lo stesso anno, e TIME AND TIDE del 1975.
Se ammettiamo che la band sia stata un po’ trascurata dagli annali del prog, la ripubblicazione di questi dischi in versione doppio Cd – a cui si aggiungono le registrazioni per Sounds of the Seventies e BBC in Concert e un Dvd contenente video promozionali e l’esibizione all’Old Grey Whistle Test – di certo restituirà ai Greenslade il dovuto rilievo. “Era da tanto che non ascoltavo la nostra musica, e risentendola a mente fredda ho pensato: sono davvero orgoglioso di quelle composizioni”, dice Greenslade. “Sono stato fortunato ad aver avuto la possibilità di mettere su un gruppo con quei ragazzi. Ci amalgamavamo alla perfezione. E che band insolita per i tempi – niente chitarre e due tastieristi”
Il fatto che i Greenslade non avessero un chitarrista ma ben due tastieristi li rendeva sicuramente peculiari all’epoca, ma a detta di molti un gruppo con una formazione del genere era una pessima idea. “Quando ho detto ad amici e colleghi musicisti che avrei fatto una band senza chitarra – non avevo niente contro le chitarre, è solo che avevo quest’idea dei due tastieristi che usavano una sequela di strumenti – tutti sbottarono: ‘Non funzionerà mai, Dave’. Be’, si sbagliavano”
IL RESTO DELL’ARTICOLO IN EDICOLA SUL NUMERO 24 DI PROG!