Possiamo ripercorrere il tormentato periodo creativo di Jack Bruce dopo i Cream nel documentario Rope Ladder to the Moon, girato da Tony Palmer per la BBC nel 1969.
Bruce non riuscì purtroppo a capitalizzare la bellezza e la forza evocativa dei suoi primi due album da solista. Nel 1970 andò in tour con Larry Coryell e Mitch Mitchell, formazione che possiamo ascoltare nel bootleg JACK BRUCE & FRIENDS – FILLMORE EAST 1970 con alcuni brani da SONGS FOR A TAILOR. Subito dopo però, invitato da John McLaughlin, entra nei Lifetime di Tony Williams, con i quali incide due album. Poi partecipa, sempre con McLaughlin, alla registrazione della monumentale opera jazz Escalator Over the Hill di Carla Bley.
Nel 1971 porta in tour HARMONY ROW con Chris Spedding, John Marshall e Graham Bond all’Hammond e al sax. Purtroppo, Bond era già preda dei deliri esoterici che lo avrebbero portato al suicidio qualche anno dopo (ma proprio con Pete Brown realizza il suo ultimo album, TWO HEADS ARE BETTER THAN ONE nel 1972). Anche Bruce, del resto, era stanco ed esaurito durante quel tour. A Roma, al teatro Brancaccio, indispettito per il malfunzionamento del suo amplificatore, fracassò il basso e abbandonò la scena dopo neanche mezz’ora di concerto.
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