Ecco come sono nati gli Anderson Bruford Wakeman Howe

Jon Anderson, Bill Bruford, Rick Wakeman e Steve Howe: le stelle si erano allineate alla perfezione per far nascere gli ABWH!

In ogni divorzio, le persone coinvolte si chiedono sempre se c’è stato qualcuno che si è messo in mezzo, influenzando le decisioni altrui o spingendo per la rottura. Quando abbiamo parlato con Steve Howe, è sembrato riluttante (o semplicemente non in grado – non è facile ricordarsi con esattezza quello che è accaduto trent’anni fa) nell’indicare la data precisa in cui è avvenuto il contatto con il suo ex compagno d’avventura:

Jon mi ha chiamato e mi ha chiesto semplicemente se avevo qualche pezzo in cantiere. Il caso ha voluto che in quel momento avessi sei canzoni già registrate su nastro. Così è venuto a trovarmi – dopo che non ci vedevamo da anni – e in qualche modo ci siamo ritrovati. Il fatto che fosse venuto da me mi fece pensare, correttamente, che non gli piacesse quello che stava facendo con gli Yes in quel periodo.

Anche Anderson si tiene abbastanza sul vago:

Non so quando è finita l’epoca di BIG GENERATOR e quando è iniziata quella di ABWH. So solo che in quel momento avevo voglia di fare qualcosa di nuovo. Ho sempre delle idee che mi passano per la testa e per coincidenza mi sono imbattuto nella persona che avrebbe potuto aiutarmi a realizzarle, così mi sono messo in contatto con ognuno degli altri musicisti che volevo coinvolgere e gli ho chiesto semplicemente se potevamo vederci per parlare di musica. L’idea era solo di creare qualcosa di cui essere contenti, un po’ come dovrebbe sempre essere con gli Yes. Una cosa del genere.

Il momento era propizio, perché oltre ad Anderson, anche Howe e Wakeman non erano coinvolti in nulla di particolarmente importante musicalmente ed erano quindi aperti a proposte potenzialmente interessanti.

Bill Bruford, dal canto suo, dopo aver fatto parte dei King Crimson all’inizio degli anni 80, si era interessato sempre di più al jazz, sperimentando al contempo con le percussioni elettroniche. Nonostante girasse l’Europa suonando in piccoli club con i suoi Earthworks, comprensibilmente era a caccia di qualche collaborazione di alto profilo e artisticamente stimolante che potesse aiutarlo a finanziare i suoi progetti.

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