Domani, 23 settembre ore 16:30 uno speciale Bruce Springsteen su Radiofreccia

Matteo “Nessuno” Campese presenterà all’interno del suo programma uno speciale interamente dedicato a Springsteen, tra playlist dedicata, racconti e mille curiosità (eccone una!)

Springsteen pubblicò Shut Out The Light come retro di Born In The U.S.A., il terzo singolo tratto dall’album e la eseguì più volte anche in tour, completamente acustica. Con qualche ritocco (l’aggiunta del violino di Soozie Tyrell nei Novanta e un nuovo missaggio), la canzone trovò una nuova e forse più efficace ribalta in TRACKS.

Il protagonista di Shut Out The Light è quel reduce ascoltato in Born In The U.S.A. Stavolta non si indugia sulle istantanee da una guerra, il narratore offre una testimonianza sui disastrosi effetti di quei combattimenti: “Sul porticato esposero uno striscione, diceva “Johnny, bentornato a casa / Bobby tirò fuori la Ford dal garage e insieme lucidarono le cromature / Mamma aggiunse ‘Johnny, mio Johnny, sono felice di riabbracciarti’ / Papà si disse sicuro che Johnny avrebbe riottenuto il suo lavoro in fabbrica”.

Con una certa dolcezza e una capacità descrittiva degna dei migliori narratori americani, Springsteen segue con la coda dell’occhio il protagonista della sua canzone, lo vede addentrarsi in una foresta scura sotto a un cielo carico di pioggia, lo scruta mentre lui scorge attraverso una fila di pini del Maryland le acque tumultuose di un fiume senza nome e resta in piedi lì davanti, a guardare le luci della città. Il suo pensiero corre verso i luoghi di combattimento da dove proviene, la sua voce tremante chiama sua madre pregandola di non spegnere la luce, il suo desiderio è di non incontrare nel buio di fantasmi che lo tormentano.

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