Pink Floyd: la nascita dell’album UMMAGUMMA

UMMAGUMMA è il primo album dei Pink Floyd per l’etichetta Harvest Records: un capitolo ostico e coraggioso

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A fine 1968, dopo tre mesi di registrazioni i quattro non hanno ancora completato le proprie parti. Irrompe il regista francese Barbet Schroeder, che li scrittura per realizzare la colonna sonora del suo primo film, More. Soldi sicuri e allettanti, 600 sterline a testa, che fanno comodo.

Le registrazioni vengono pianificate per gli inizi di febbraio 1969, quando i musicisti interrompono i lavori su UMMAGUMMA, che la stampa prevede in uscita a marzo. La soundtrack è pubblicata il 13 giugno dalla Columbia: si tratta dell’ultimo lavoro per questa etichetta. All’interno della EMI si respira un’atmosfera di chiaro pessimismo e in molti mettono in dubbio le loro capacità.

Viene deciso che il nuovo album sarebbe uscito per un’altra etichetta, la Harvest Records, satellite della EMI. L’ascolto del materiale inciso fino a quel momento non aveva infatti convinto i discografici; per incoraggiare le vendite viene inoltre proposto alla band di affiancare al disco in studio uno dal vivo, prevedendo la vendita del doppio album a prezzo speciale. Si seguiva l’esempio dei Cream con WHEELS OF FIRE (1968). Nell’aprile 1969 Mason aveva dichiarato:

Ci piacerebbe se il nuovo album fosse doppio, con una metà live o semi live che ci presenti come gruppo, potrebbe mostrare cosa possiamo fare insieme e individualmente.

Così, tra fine aprile e inizio maggio1969 i Pink Floyd registrano in Inghilterra tre concerti, raccogliendo alcune versioni di cinque classici. Mason:

Abbiamo realizzato UMMAGUMMA nella convinzione che non avremmo più dovuto suonare quei brani. È proprio come gli Who con TOMMY. Per il nostro bene e per tutti gli altri dobbiamo iniziare una nuova fase.

Come tradizione le lunghezze dei brani vengono allungate notevolmente, superando i 39 minuti (contro i 27 minuti delle versioni in studio). La scelta cade su Astronomy Dominé, Careful With That Axe Eugene, Set The Controls For The Heart Of The Sun e A Saucerful Of Secrets. Viene registrata anche Interstellar Overdrive che non trova spazio nel vinile.

Le registrazioni avvengono a Bromley il 26 aprile, a Birmingham il 27, a Manchester il 2 maggio. La qualità del primo show non trova il gradimento della band e solo il repertorio dei successivi finisce sul 33 giri. Gilmour:

La seconda data è risultata migliore come resa audio sul nastro, mentre la prima, meglio artisticamente, non è stata registrata a dovere.

Pur se con alcune sovraincisioni in studio, la qualità di questi nastri non rende giustizia ai loro standard live. Inoltre da qualche tempo nei concerti i Pink Floyd avevano tralasciato le tentazioni sperimentali, per proporre un suono che si potrebbe definire psichedelia ragionata. I passaggi sonori e le atmosfere sembravano in apparenza improvvisati, mentre tutto era esattamente pianificato, passaggio dopo passaggio.

 

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