Lucio Dalla e il sodalizio con Roberto Roversi

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Ricordiamo quando, grazie al sodalizio tra Lucio Dalla e Roberto Roversi, la musica incontrò la poesia.

Ogni 4 marzo Bologna e l’Italia intera ricordano uno dei più grandi maestri della musica d’autore. Artista di talento straordinario, ma anche pianista e docente universitario, Lucio Dalla ha lasciato al mondo un’eredità colossale. Stiamo parlando di oltre 20 album di studio, che tracciano un percorso articolato e avvincente.  

Senza nulla togliere ai primi LP, è opinione diffusa che il Lucio Dalla “adulto”, libero di assecondare la sua indole, sia quello del trittico di dischi pubblicati tra il 1973 e il 1976, figli di una scelta fondamentale, ovvero quella di interrompere il sodalizio con Sergio Bardotti e Gianfranco Baldazzi, e stringere una collaborazione con il concittadino Roberto Roversi. Scrittore, libraio ed ex partigiano, Roversi viene ricordato ancora oggi come criptico poeta del 900, nonché come co-fondatore della rivista Officina e direttore di Lotta Continua.

Con Roversi, Lucio Dalla lavorò sulla parola, componendo brani coraggiosi e sperimentali. Quindi, se è assodato che il Dalla cantautore nacque effettivamente nel 1977 con COME È PROFONDO IL MARE, ha senso considerare la fase con Roversi come un apprendistato, una tappa-chiave del cammino di emancipazione del musicista bolognese.

Ripercorriamo dunque la collaborazione soffermandoci sui tre dischi nati da essa: IL GIORNO AVEVA CINQUE TESTE, del 1973, ANIDRIDE SOLFOROSA, del 1975, e AUTOMOBILI, del 1976.

IL GIORNO AVEVA CINQUE TESTE (1973)

Un disco criptico, confuso, inusuale. IL GIORNO AVEVA CINQUE TESTE è di certo “strano”, ma la sua stranezza non sembra fine a se stessa, bensì legata al desiderio di esprimere in modo nuovo e sincero la propria creatività sul piano musicale, con trame inafferrabili nelle quali si incontrano progressive, jazz, funk, rock, pop e avant-garde. Per quanto riguarda i testi, questi sono concettuali e all’insegna di un reale impegno civile.

Del resto, di difficile comprensione è l’intera poesia di Roversi. Tra i brani più accessibili dell’album vi sono L’auto targata “TO” e L’operaio Gerolamo, che trattano di aspetti connessi all’emigrazione degli italiani. Fuori dagli schemi sono invece l’allucinata È lì, la giocosa Pezzo zero (senza testo) e la visionaria Alla fermata del tram, critica sociale pungente. Mai la musica era stata più legata alla poesia.

ANIDRIDE SOLFOROSA (1975)

In una lettera inviata al poeta Roversi dopo l’uscita de IL GIORNO AVEVA CINQUE TESTE, Lucio Dalla dichiara il suo entusiasmo per quanto compiuto con il nuovo collaboratore. In seguito ci ripenserà, ma nel frattempo la relazione tra i due si solidifica con un secondo disco, sempre con gli arrangiamenti di Ruggero Cini ma prodotto da Renzo Cremonini e non più da Roberto Formentini. Con quarantatré minuti di musica e una magnifica copertina opera di Enrico Manelli, ANIDRIDE SOLFOROSA possiede un’indole anticonformista ma è nel complesso più coeso del disco precedente.

Gli argomenti sono comunque socialmente scomodi: per esempio, Mela di scarto cita il carcere minorile Ferrante Aporti di Torino; Carmen Colon castiga l’ipocrisia dei media e l’insensibilità del mondo prendendo come spunto il caso di una ragazzina uccisa da un serial killer; Un mazzo di fiori racconta un suicidio. E poi, Ulisse coperto di sale e Merlino e l’ombra “giocano” con allegorie e miti; Tu parlavi una lingua meravigliosa è un’intensa canzone d’amore. Infine, La borsa valori e Le parole incrociate enunciano rispettivamente le quotazioni della Borsa e drammatici eventi della storia italiana.

AUTOMOBILI (1976)

Il capitolo conclusivo del trittico gioca sull’automobile come fil rouge, il “motore del 900”. Il disco si compone di pochi brani, solo 6, perché l’RCA non gradisce il materiale “schierato politicamente”. Se Dalla in qualche modo si adegua, Roversi protesta firmandosi con lo pseudonimo Norisso e inevitabilmente rompe il sodalizio. I due collaboratori si riconcilieranno e le loro strade si incroceranno per altri progetti di meno ampio respiro, come documentato in NEVICA SULLA MIA MANO, raccolta postuma di Dalla.

AUTOMOBILI ottiene comunque buoni riscontri, portando per la prima volta Lucio Dalla nella classifica degli LP grazie ai singoli Nuvolari e Due ragazzi, trasmessi da molte radio libere. L’irriverente Intervista con l’Avvocato (Gianni Agnelli), l’epica Mille miglia, l'allucinata L’ingorgo e l’avvolgente Il motore del 2000 completano il quadro di un disco forte di testi sempre personali e qua e là stranianti. Un approccio anticonvenzionale alla canzone che avrebbe fatto scuola e che avrebbe cambiato per sempre la musica d’autore italiana.

Le celebrazioni per il compleanno di Dalla

Oggi Bologna ricorda il suo cantautore con una serie di iniziative, che si protrarranno fino all’8 marzo. “Si muove la città”, titolo della manifestazione, riprende un verso di La sera dei miracoli tratto dal disco DALLA del 1980.

Proprio i brani di DALLA saranno eseguiti l'8 marzo al teatro Manzoni. L'orchestra sarà diretta da Beppe D'Onghia (storico collaboratore del cantautore) e vedrà la partecipazione di diversi cantanti tra cui Ron, Gaetano Curreri, Iskra Menarini, Nicki Nicolai, Gigi D'Alessio, Alberto Bertoli, Olmo, Naomi e Sofia Tornambene.

La musica di Dalla sarà inoltre eseguita nel centro storico, mentre i ristoranti proporranno i piatti preferiti del musicista.
Tra le altre iniziative in programma, la proiezione alla Cineteca del videoclip Solo per me di Alessandro Amante, vincitore del contest "Residenza artistica da Lucio"; l'emissione speciale di Poste italiane di una cartolina celebrativa; la mostra dell'artista Domenica Regazzoni, amica di Dalla; l'esposizione delle moto Ducati di proprietà dell'artista; concerti-tributo dei locali; le tradizionali visite guidate alla casa di via D'Azeglio.

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