Un'operazione discografica può essere anche l'occasione per scoprire lati inediti di un artista. Come è successo a Paolo Maiorino della Sony, che sta curando la riedizione in vinile della discografia di Lucio Dalla.
Paolo Maiorino, nato a Roma nel 1967, ha studiato giornalismo negli States, dove ha vissuto dal 1986 al 1990. Dalla fine degli anni 90 all'inizio degli anni 2000 ha scritto e parlato di musica per diverse riviste. Entra nel mondo discografico nel 1992 occupandosi di molte etichette importanti come Columbia e Sony Music.
Per quest'ultima si sta occupando della riedizione della discografia di Lucio Dalla in versione vinile. Abbiamo avuto la possibilità di intervistarlo e di chiedergli in che modo questo processo l'abbia arricchito a livello professionale e personale e di quali aspetti nascosti della personalità poliedrica di Dalla sia venuto a conoscenza durante le sue ricerche sul campo.
Qual è stato l’approccio per questa riedizione della discografia di Lucio Dalla in vinile?
C’è stato un enorme lavoro di studio, ho personalmente contattato tutte le persone che hanno lavorato con Lucio, penso di aver ricostruito la storia di Dalla in maniera piuttosto dettagliata: avrò fatto circa cinquanta interviste. Sono riuscito a trovare praticamente tutti i musicisti dei primi dischi, da Giorgio Lecardi a Renzo Fontanella ad altri ancora. Fontanella ha suonato il violino e il flauto su 4 marzo 1943 e su Piazza Grande e non parlava di queste cose dall’epoca. Lui ha abbandonato la musica dopo poco tempo dalla sua collaborazione con Dalla e quindi le sue sono testimonianze assolutamente inedite. E poi ancora Guido e Maurizio De Angelis, Paola Pallottino, Sandro Colombini, tutti gli Stadio e tanti altri tra cui ovviamente Bersani, Carboni e Ron.
Sono stati tutti molto disponibili quindi?
Come no, pensa che con Colombini ho circa dodici ore di intervista, viene da me in ufficio e facciamo chiacchierate lunghissime.
Da queste chiacchierate emergono anche tratti distintivi del carattere di Dalla?
Sì, emerge una personalità forte, a volte perfino despotica ma non solo: viene fuori anche un artista generoso, curioso e ironico. Marino Bartoletti racconta di quando si conobbero negli anni 60, periodo in cui condivisero una grande passione comune, la pallacanestro. Lucio aveva praticato quello sport e sosteneva con Marino che era un talento incompreso del basket. Sempre Marino mi ha introdotto un’altra peculiarità del Dalla, quella di rincorrere gli amici con uno zoccolo in mano, accessorio di abbigliamento che non aveva paura a lanciare contro il malcapitato di turno. E Marino, che subì questo inseguimento perché aveva osato spostarsi dal centro di Bologna per andare ad abitare in collina, mi ha raccontato che il bersaglio preferito dello zoccolo di Dalla era Gaetano Curreri. Gaetano ha riso molto quando gliel’ho ricordato e anzi ha precisato che non sempre rincorreva, a volte si sedeva vicino a lui mentre era al piano, posava lo zoccolo sullo strumento e chiedeva di ascoltare gli ultimi arrangiamenti. Se non era soddisfacente quello che ascoltava, gli dava lo zoccolo in testa.
Qualche altra anticipazione?
La ristampa deluxe di Geniale, che conterrà un intero CD di registrazioni inedite dello stesso periodo, la legacy edition di DALLA e altre che cose che non posso anticipare.