Storia del jukebox: una monetina per ballare

Vi siete mai chiesti quale sia la storia di un aggeggio tanto affascinante come il jukebox?

In alcuni bar se ne trova ancora qualcuno, per lo più come pezzo di arredamento. Raramente sono ancora funzionanti ma, anche se non diffondono più la musica di un tempo, i jukebox contribuiscono a rendere l'ambiente più accogliente e festaiolo, con quel tocco anni 80 che non guasta mai. 

Furono proprio i primi anni 80 il teatro del successo del jukebox: ogni bar che si rispettasse ne possedeva uno, così che i clienti potessero, in poche semplici mosse, scegliere una canzone, inserire una monetina et voilà, il gioco era fatto. 

La nostra storia, però, inizia molto tempo prima: i primi prototipi di jukebox risalgono addirittura agli ultimi anni del XIX secolo ma fu a partire dagli anni 30 del secolo successivo che alcune case produttrici iniziarono a perfezionare i propri modelli e a farsi concorrenza. Nello specifico, si tratta di alcune case americane come Wurlitzer, Seeburg, Rock-Ola e Ami. La rivalità fra le diverse case produttrici si fece sempre più spietata mano a mano che il jukebox prendeva piede e si inseriva nella vita di milioni di persone come fonte di intrattenimento

I primi jukebox erano fondamentalmente delle scatole in legno al cui interno si trovavano i dischi che, tramite un complesso sistema di leve e bracci meccanici, venivano prelevati, posti sul piatto del giradischi per essere ascoltati.

Il cuore dell'apparecchio era costituito proprio da questo sistema di cambio che, negli anni, venne perfezionato sempre più dalle case produttrici, ognuna delle quali si specializzò su un sistema personale.

Negli stessi anni, videro un grosso sviluppo, a livello tecnico, anche gli apparecchi radiofonici e quelli televisivi. Nonostante ciò, il settore produttivo legato ai jukebox non conobbe rivali poiché era in grado di portare l'intrattenimento fuori dalle case e in luoghi di aggregazione come i bar, dove era possibile non solo ascoltare musica in compagnia, ma anche ballarla.

Con l'avanzare della tecnologia, anche i jukebox cambiarono sia al loro interno, adottando sistemi di prelevamento e lettura dei dischi sempre più sofisticati, ma anche all'esterno: vennero ricoperti di tubi colorati, led e assunsero, pian piano, l'aspetto che ancora oggi ce li rende così riconoscibili. 

Eccone un esemplare, maltrattato da Fonzie, nella celeberrima sitcom americana anni Happy Days.

Facendo ancora un passo indietro, torniamo agli anni della seconda guerra mondiale: tutti i maggiori costruttori di jukebox dovettero convertirsi in produttori di materiale bellico. Fu un periodo buio per tutti, di tristezza e distruzione. Ma, appena finita la guerra, la musica ricominciò a suonare, più forte di prima e, con lei, riprese anche la produzione e la vendita dei jukebox, sempre più richiesti per dimenticare il passato e pensare a un futuro pieno di nuove canzoni. Il jukebox diventò così uno dei simboli degli anni del boom economico, della voglia di rinascita e di riscatto che un po' tutti stavano provando sulla propria pelle. 

Torniamo agli anni 70 e 80, periodo di maggiore diffusione dell'apparecchio: chi fra i nostri lettori si ricorda delle sitcom e dei film di quegli anni, saprà anche quanto il jukebox fosse diventato il cuore pulsante della socialità dell'epoca, il punto attorno al quale si creava maggiore aggregazione. 

Il processo tecnologico che aveva portato in auge il jukebox, fu anche quello che ne decretò la discesa: la fine degli anni 80 segnò anche l'inesorabile declino dell'apparecchio. Gli ultimi esemplari di jukebox resistettero fino ai primi anni del 2000 e vennero, poi, definitivamente abbandonati per metodi di intrattenimento più moderni, quali il lettore portatile di dischi e l'MP3 che resero la fruizione musicale molto più agevole, essendo portatili, ma che riportarono in secondo piano la socialità, in quanto entrambi i dispositivi erano utilizzabili da una sola persona alla volta. 

Nonostante ciò, ancora oggi alcuni nostalgici desiderano di possedere un jukebox per ballare, proprio come Fonzie, sulle note di un vecchio vinile rockabilly. Proprio per questo il jukebox ha iniziato a essere considerato come un vero e proprio oggetto di design dal prezzo non propriamente economico. Se siete in cerca di affari e se nelle vostre soffitte avete ancora un jukebox impolverato di qualche vecchio parente gestore di bar, è arrivato il momento di dargli una lucidata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like