Iron Maiden: la storia dietro al titolo di SEVENTH SON OF A SEVENTH SON

Quest'anno SEVENTH SON OF A SEVENTH SON compie 32 anni. Un album che fece la storia degli Iron Maiden.

Sì, sono già passati 32 anni da quell'11 aprile del 1988 che vide la nascita del settimo album in studio della band britannica.

I pionieri dell'heavy metal britannico venivano da un periodo incredibilmente florido: ogni anno, dal 1982 al 1986, portò con sé un nuovo album e tutti divennero, per il gran numero di vendite raggiunte, dischi d'oro o di platino.

Verso la fine degli anni 80, gli Iron Maiden iniziarono ad allontanarsi progressivamente dalla strada sicura, quella che li aveva portati al successo, per iniziare a sperimentare con nuovi suoni come quelli prodotti dal synth usato in accompagnamento a basso e chitarra, per esempio. Questi "esperimenti sonori" iniziarono con SOMEWHERE IN TIME, album del 1986 che contiene alcuni pezzi che ebbero particolarmente successo all'epoca come il singolo Wasted Years.

Ma le sperimentazioni non si fermarono lì: due anni dopo, infatti, tecniche simili vennero applicate anche al settimo album della band, il protagonista del nostro articolo, con la differenza che, in questo caso, l'attenzione fu messa sul synth legato all'uso delle tastiere, mai utilizzate prima dalla band. E il coraggio dei musicisti fu premiato visto che l'album raggiunse il primo posto in classifica nel Regno Unito, cosa che era successa solo una volta in passato grazie all'album del 1982, THE NUMBER OF THE BEAST.

Tornando a SEVENTH SON OF A SEVENTH SON, si tratta di un concept album per il quale gli Iron Maiden presero spunto dal romanzo storico/fantastico Seventh Son, pubblicato solo l'anno prima dallo scrittore statunitense Orson Scott Card. A sua volta, il romanzo si basava su un racconto folkloristico che sostiene che in un lignaggio che comprenda soli uomini, mai interrotto dalla nascita di una figlia femmina, il settimo figlio di un uomo che a sua volta è stato il settimo di sette fratelli maschi, riceverà dei poteri magici speciali

In realtà, fu lo stesso Dickinson, voce della band, ad affermare che non si tratta di un concept album in tutto e per tutto:

È un concept album a metà. Non provammo a portare avanti il tema per tutto l'album, come avremmo dovuto fare. SEVENTH SON OF A SEVENTH SON non ha una storia. Parla del bene e del male, del paradiso e dell'inferno, ma non lo fanno già tutti gli altri nostri dischi?

Nonostante ciò, come dicevamo, l'album fu un grande successo di pubblico e critica, un vero capolavoro che riuniva le influenze heavy metal con quelle progressive rock. Il successo raggiunto fu anche frutto di una campagna promozionale ben bilanciata con ospitate in tv, interviste in radio e, soprattutto, un tour promozionale di ben sette mesi che li avrebbe portati a contatto con più di due milioni di fan in tutto il mondo. 

Lontano dall'essere l'ultimo album di successo della band, SEVENTH SON OF A SEVENTH SON fu, comunque, un diamante incastonato nel percorso artistico degli Iron Maiden che, ancora oggi, i fan si divertono ad ammirare. 

Alessia Marinoni

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Alessia Marinoni
Tags: iron maiden

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