Eccentrico, malinconico, ma anche icona di stile. Il leader dei Cure ha dato alla scena post-punk un nuovo colore. Ecco 6 cose che (forse) non sapevi.
Ci sono personaggi che hanno scritto la storia della musica. Altri, invece, sono diventati vere e proprie icone di stile. Robert Smith, polistrumentista e compositore dal look dark (capelli cotonati, matita agli occhi, rossetto, camicia nera larga e scarpe da ginnastica bianche), appartiene a entrambi gruppi.
Robert James Smith nasce a Blackpool, nel Regno Unito, il 21 aprile 1959. Inizia la sua carriera a 14 anni, suonando a scuola con gli Obelisk, gruppo in cui militano tra gli altri Michael Dempsey e "Lol" Tolhurst. Gli Obelisk diventano nel 1977 Easy Cure, poi solo Cure.
La carriera di Robert Smith è legata principalmente ai Cure, nonostante una breve parentesi con i Siouxsie and the Banshees, e qualche collaborazione con i Glove e i Banshees. Giunti al successo alla fine degli anni 70 con il singolo Boys Don't Cry, i Cure hanno dato al post-punk inglese una nuova voce e un nuovo colore: nero, come l’aspetto del loro fondatore.
In occasione del compleanno di Robert Smith, vogliamo rivelarvi qualche curiosità su di lui…
1. Fondatore affezionato
Del gruppo, Smith è l'unico membro costante in oltre trent'anni di carriera. Nessuna formazione dei Cure, infatti, è durata per più di tre album in studio e il pubblico ha dovuto assistere a ben nove cambi di formazione, a partire dall'allontanamento di Michael Dempsey, il bassista originale, dopo un solo disco.
Il motivo? Probabilmente l'atteggiamento dittatoriale di Smith, "padre padrone" della band.
Sono sempre io la guida di questa band e se tutti sono contenti di quello che voglio fare, allora la band è contenta, se non lo sono la band non lo è. Non sono molto bravo nei compromessi quando si parla di musica e di arte. Trovo semplicemente ridicolo che io debba fare qualcosa che non ho voglia di fare, quindi questo lascia tutti gli altri con un'opzione: andarsene.
2. Ragni e ninne nanne
Ve lo ricordate il videoclip di Lullaby, la hit dei Cure del 1989? Breve recap: Robert è a letto in pigiama, in una sequenza onirica, mentre interpreta sia un mostruoso "uomo ragno" cannibale, sia la sua presunta vittima. Alla fine Smith, intrappolato dalle ragnatele, viene ingoiato da quello che sembra essere un ragno gigante.
Ebbene, la canzone pare ispirata da un incubo ricorrente di Robert Smith bambino. Un incubo nato dalle angoscianti ninne nanne che gli cantava suo padre. Qualcosa del tipo: "Dormi piccolo mio o non ti sveglierai mai più...".
3. Una carriera solista mai decollata
Robert Smith ripete da anni di essere al lavoro su un disco solista. Ma questa fantomatica carriera non è mai partita. C'è da dire anche, come abbiamo già anticipato, che il suo ruolo all'interno dei Cure è talmente predominante che alcuni lavori di gruppo potrebbero essere considerati a tutti gli effetti degli album solisti di Smith.
Dischi a parte, nel 2010 Smith ha scritto un brano per il film Alice in Wonderland di Tim Burton: Very Good Advice.
4. Donne e bambini
Della vita privata di Robert non si conosce molto. Sappiamo però che l'artista si è sposato il 13 agosto 1988 dopo anni e anni di fidanzamento, con una ragazza conosciuta a scuola, Mary Poole. La stessa donna che appare nel video di Just Like Heaven, nei panni della "sposa fantasma".
Quello di Robert e Mary è stato un matrimonio eccentrico, come del resto è lo da sempre lo sposo. Il musicista non si è presentato in tenuta elegante, ma nelle solite, bianchissime, scarpe da ginnastica.
I coniugi, inoltre, non vogliono figli, per un semplice motivo. Il cantante ha ammesso infatti di non essere in grado di educare un figlio, poiché incapace di disciplinare se stesso.
Ciò non toglie che Robert Smith possa essere un ottimo zio per i suoi 25 nipoti e pronipoti.
5. Una falena gigante
Nel 1998, il frontman dei Cure ebbe modo di doppiare se stesso, disegnato in un episodio della serie televisiva animata South Park. Nella puntata Mecha-Streisand, Smith combatte contro Barbra Streisand in versione robot, incaricata di distruggere la città. Il cantante diventa alla fine una gigantesca falena mostruosa.
I creatori della serie scelsero Robert Smith proprio perché grandi fan dei Cure. Alla fine dell'episodio, fanno dire infatti al piccolo Kyle che DISINTEGRATION dei Cure è il miglior album di tutti i tempi.

6. Action figures
Stanchi dei soliti giocattoli? Nel 2017, sono arrivate le action figures di Robert Smith. Si tratta di pezzi unici, realizzati a mano, attualmente in mostra su Figure Realm, un database di pupazzi artigianali.
Ce n'è per tutti i gusti, pure Smith versione Lullaby con ragno annesso.
