Le rockstar rovinate dagli eccessi

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A volte dipendenze e musica si intrecciano in legami tanto inaspettati quanto pericolosi. Ecco 5 artisti strappati al mondo dai propri eccessi.

C'è un mondo molto oscuro legato a quello della musica, un mondo che ha inghiottito molti artisti. Parliamo del problema delle dipendenze, non è di certo secondario se si parla di storia del rock. Molti artisti in passato sono caduti nella trappola delle droghe e dell'alcol e molti continuano a caderci ancora oggi. Alcuni sono riusciti a uscire da questo circolo opprimente mentre, purtroppo, altri hanno finito per soccombere. Fra di loro ci sono anche questi 5 artisti che hanno visto le loro vite stroncate a causa di una o più dipendenze. 

Janis Joplin e il club 27

Janis era nel fiore degli anni quando entrò a far parte di quello che sarebbe poi stato chiamato il club 27. Con questa espressione ci si riferisce a quel gruppo di artisti che, per uno strano scherzo del destino, persero la vita a soli 27 anni. Fra i primi a entrare a far parte di questo triste gruppo ci fu il fondatore dei Rolling Stones, Brian Jones, anche lui consumato dai tanti "vizi" e morto in circostanze piuttosto misteriose (ne abbiamo parlato in questo articolo). Altri celeberrimi membri del club sono la leggenda della chitarra Jimi Hendrix, e il grande cantautore e frontman dei Doors, Jim Morrison deceduti, rispettivamente, per overdose da barbiturici e da eroina (anche se in questo secondo caso il sospetto non è mai stato confermato).

Purtroppo, anche Janis non fu immune da questo triste destino: era l'ottobre 1970 quando venne dato l'allarme poiché la Joplin non si era presentata in studio di registrazione nonostante avesse una sessione prenotata. Il corpo senza vita della cantante venne ritrovato nella sua stanza d'hotel e la causa della morte venne indicata come overdose accidentale da eroina mischiata ad alcol, dal quale la Joplin era dipendente da diverso tempo. Molti, però, hanno contestato questa ipotesi poiché, come venne dimostrato da esami di laboratorio e testimonianze dei dipendenti dell'hotel, Janis non morì subito dopo l'assunzione di droga, come accade normalmente quando si è vittima di overdose. Insomma, ci sono ancora diversi aloni che impediscono di vedere con chiarezza quel momento. 

Sid Vicious dei Sex Pistols

La storia del famoso membro dei Sex Pistols e icona del punk vede un protagonista ancora più giovane dei precedenti. Sid, infatti, aveva solo 21 anni quando venne tragicamente trovato morto. Il bassista non era nuovo ai problemi legati all’abuso di droghe: era già stato ricoverato per epatite mentre i Sex Pistols stavano registrando NEVER MIND THE BOLLOCKS, HERE’S THE SEX PISTOLS, il famosissimo primo e unico album in studio della band pubblicato nell’ottobre del 1977

Inoltre, dopo un periodo fortemente burrascoso fatto di episodi di violenza, diversi tentati suicidi e abuso di eroina nel quale venne perfino accusato dell’omicidio dell’allora fidanzata Nancy Spungen, Sid iniziò un percorso di riabilitazione forzata. Le crisi di astinenza furono fortissime e, quando fu liberato in seguito al pagamento di una cauzione, riprese a fare uso di eroina durante una festa organizzata proprio per la sua scarcerazione. Una scelta che fu fatale per il giovanissimo artista che fu trovato morto per overdose la mattina seguente a soli 21 anni. Anche in questo caso, le ombre non mancano: tempo dopo la morte di Sid, fu la mamma dell’artista a rendere noto che non si trattò di un incidente bensì di suicidio, così come la morte della Spungen non fu il risultato di uno scatto d’ira ma di una decisione presa insieme per togliersi la vita in giovane età

 
  

Bon Scott degli AC/DC

Un'altra giovane perdita: Bon Scott fu il cantante e paroliere degli AC/DC dal 1974 fino al momento della sua morte, avvenuta nel 1980, a soli 33 anni. Una tragedia che colpì l'industria musicale proprio nel momento di maggiore successo per la band che, solo pochi mesi prima, aveva publicato uno dei propri album di maggiore risonanza internazionale, HIGHWAY TO HELL (luglio 1979).

Durante la notte fra il 18 e il 19 febbraio 1980, Scott si ritrovò con alcuni amici in un night club londinese e, a fine serata, si addormentò in macchina. Quando gli amici lo raggiunsero per lui non ci fu più nulla da fare: venne trasportato d'urgenza in ospedale dove fu dichiarato morto all'arrivo. La causa ufficiale della morte venne indicata come intossicazione accidentale da alcol ma, anche in questo caso, la vicenda è piuttosto controversa. Alcuni testimoni riportano che la serata non si svolse affatto, dato che Scott uscì di casa per comprare dell'eroina senza mai fare ritorno. 

Nessuno si aspettava un'evento così terribile, per questo motivo gli AC/DC pensarono perfino di concludere lì la propria carriera. Dopo i primi ripensamenti, però, tutti furono d'accordo sul fatto che una possibile divisione non avrebbe di certo fatto piacere a Scott. Così, qualche mese dopo, la band dedico al proprio ex membro un nuovissimo album, BACK IN BLACK, che divenne, in seguito, il terzo album più venduto nella storia della musica

Hillel Slovak dei Red Hot Chili Peppers

Slovak fu uno dei membri fondatori della rock band losangelina con la quale riuscì a registrare solo due album prima della sua scomparsa, a soli  26 anni. Le sue doti come chitarrista influenzarono profondamente i RHCP degli inizi e posero le basi anche per l'evoluzione futura della band. 

Purtroppo, durante la sua carriera artistica, Slovak sviluppò una serissima dipendenza da eroina dalla quale cercò più e più volte di disintossicarsi. Mentre la band era in tour per promuovere l'album del 1985, FREAKY STYLEY, Slovak iniziò a diventare sempre più debole, il che non passò inosservato agli occhi degli altri membri della band. Il chitarrista provò ad allontanarsi dall'eroina, ma le crisi di astinenza arrivarono perfino a impedirgli di suonare. Dopo aver rifiutato un sostegno medico – poiché riteneva che il proprio problema non fosse abbastanza grave da richiedere un supporto professionale – Slovak si isolò dagli altri membri del gruppo e cercò di resistere al richiamo di un'altra dose completamente da solo finché, il 27 giugno 1988, la polizia, allertata dagli altri membri della band che non riuscivano a mettersi in contatto con lui da tempo, trovò il corpo di Hillel senza vita nel suo appartamento di Hollywood. L'autopsia chiarì la causa della morte: overdose di eroina.

Dolores O'Riordan dei Cranberries

La giovinezza di Dolores O'Riordan fu irrimediabilmente macchiata da alcuni episodi di violenza sessuale che l'avrebbero portata a sviluppare una forma molto profonda di disprezzo verso se stessa e un'altrettanto radicata forma di depressione. Furono forse anche questi traumi passati a portare l'artista a fare saltuariamente abuso di alcol (nonostante non avesse mai sviluppato una vera dipendenza). 

Uno di questi episodi la portò alla tragica morte avvenuta il 21 gennaio 2018 quando Dolores aveva solo 46 anni. Secondo il medico legale la morte avvenne per annegamento nella vasca da bagno della stanza d'hotel nella quale soggiornava. L'annegamento, a sua volta, fu causato da un forte stato di ubriachezza

Furono moltissimi i personaggi pubblici a renderle omaggio una volta appresa la sua scomparsa: dall'allora presidente dell'Irlanda a Bono e Johnny Depp, che si esibirono in un tributo alla cantante. 

La band della quale Dolores era frontwoman, i Cranberries, si divise proprio in seguito alla sua morte perché, per stessa ammissione dei membri del gruppo, non avrebbe avuto senso continuare senza di lei. 

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