Chi ha ucciso James Brown, il “padrino del soul”?

james brown

"Posso provare che James Brown è stato assassinato". Dietro la morte del musicista, ballerino, attore, pugile spericolato, ci sono ancora molti dubbi.

Premessa: oltre a "padrino del Soul" e "re del R&B", James Brown è stato tante cose. Un raccoglitore di cotone, un lustrascarpe, un procuratore di clienti per i bordelli. Ma anche un giovane rapinatore, un pugile, un attivista sociale. Tre mogli, nove figli, un grande successo come attore (chi se lo ricorda nei panni del fenomenale Reverendo Cleophus James nella commedia The Blues Brothers?).

Poi, naturalmente la musica. Idolo di Michael Jackson, James Brown è stato infatti il secondo artista della storia ad aver avuto il maggior numero di singoli posizionati nella Billboard Hot 100, con ben 99 pezzi tra le prime 100 posizioni. 10 milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti e un urlo, quello all'inizio di I got you (I Feel Good) tra i più campionati di sempre.

Questi e altri sono i motivi per cui la morte dell'artista, quel triste Natale del 2006, lasciò il mondo a bocca aperta. All'inizio del 2006, James Brown era stato colpito da un tumore alla prostata. Non si era perso d'animo e aveva continuato a cantare. Ma il 23 dicembre, colto da un'acuta forma di polmonite, il "padrino del Soul" venne ricoverato all'Emory Crawford Long Hospital. Vittima poi di un'aritmia cardiaca, morì all'1:45 di notte, a 73 anni.

Questa, almeno, è la versione ufficiale. Ma se James Brown fosse stato ucciso?

Tutto cominciò nel 2017, quando il reporter Thomas Lake venne rintracciato al telefono da una sconosciuta:

Salve, io posso provare che James Brown è stato assassinato.

Chi chiama è Jacque Hollander, cantante, circense, ex fidanzata di James Brown e amica della sua terza moglie, Adrienne, morta nel 1996 per "overdose accidentale".

La confessione della donna aprì un'indagine lunghissima, con 140 intervistati, documenti, rapporti della polizia scandagliati. Sulla morte di James Brown, in realtà, sin da subito erano aleggiati i dubbi. A insinuare che il cantante non fosse morto di morte naturale fu, per primo, il medico che ne firmò i documenti di decesso: Marvin Crawford, che aveva curato James Brown in precedenza.

Quando venne intervistato da Thomas Lake, il dottor Crawford suggerì che il musicista fosse stato avvelenato. Il medico sospettava che a provocarne la morte fosse stata una sostanza tossica, anche perché uno degli infermieri disse di aver trovato qualche strano materiale nel tubo per l'ossigeno usato per Brown.

La situazione era cambiata troppo velocemente. Lui era un paziente senza problemi, premuroso, ma all'improvviso morì. E io sono rimasto con una domanda senza risposta: cosa successe in quella stanza?

È una domanda intrigante. Da quella stanza, il manager di Brown uscì all'improvviso per andare a comprare del Maalox (ma perché avrebbe dovuto uscire, era in ospedale…). Al suo rientro, trovò il cantante morto.

Crawford, inoltre, chiese dopo la morte di Brown di poter eseguire un'autopsia, ma la figlia del cantante, Yamma, glielo negò.

Poi ancora, altre stranezze, che l'inchiesta della CNN trattò una per una. Per esempio, il testamento del musicista in cui diseredava i figli e lasciava tutto ai bambini poveri della Georgia non è valido. L’emittente riuscì inoltre a far emergere la confessione, poi ritrattata, della parrucchiera del cantante dove afferma di averlo avvelenato in ospedale.

L'indagine, inoltre, coinvolse anche la terza moglie di James Brown, Adrienne Rodriguez, morta nel 1996 per una overdose causata dagli antidolorifici presi a seguito di un intervento di chirurgia estetica. Già all'epoca, un informatore della polizia aveva esposto sospetti sulla possibilità che si fosse trattato di omicidio.

Nel febbraio 2020, un altro colpo di scena. Jacque Hollander, sempre lei, tornò a farsi sentire con una testimonianza spontanea resa al procuratore distrettuale di Atlanta, Paul Howard.

Possiamo immaginare cosa sta succedendo. Le autorità stanno vagliando carte e documenti che, se accertati, potrebbero far riaprire le indagini.

Cominciare dall'autopsia non si può: il corpo, sepolto in una cripta di una casa di famiglia in North Carolina, sparì già nel 2010.

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