ANTEPRIMA ESCLUSIVA: Abbiamo ascoltato per voi il nuovo album dei THE STROKES

the strokes

I The Strokes tornano con THE NEW ABNORMAL, il nuovo album in uscita il prossimo 10 aprile. Lo abbiamo ascoltato per voi.

Si preannuncia un ritorno in grande stile quello dei The Strokes, la band capitanata da Julian Casablancas. Sono passati ben 7 anni da COMEDOWN MACHINE, il loro ultimo album in studio, e 4 dall’Ep FUTURE PRESENT PAST.
I fan della band sono in trepidante attesa già da maggio 2019, quando i The Strokes hanno suonato il primo brano inedito dopo anni: The Adults Are Talking. È allora che le teorie sul nuovo album sono diventate concrete.

Ma diamo un nome a questo nuovo progetto: si tratta di THE NEW ABNORMAL e manca sempre meno alla data di uscita, prevista per il 10 aprile prossimo. Abbiamo avuto la fortuna di ascoltarlo in anteprima esclusiva, e vi possimo dire che tutti questi anni di attesa verranno ripagati.  

Il progetto: THE NEW ABNORMAL

Il lavoro è stato seguito da uno dei più famosi produttori statunitensi, Rick Rubin, e verrà pubblicato dall’etichetta indipendente fondata da Casablancas, Cult, in collaborazione con la RCA Records

La stesura dei testi era già iniziata nel 2016, subito dopo la pubblicazione di FUTURE PRESENT PAST. Come per i primi due lavori del gruppo – IS THIS IT e ROOM ON FIRE – anche questo album vede il frontman impegnato nella stesura dei testi e gli altri membri nella composizione

Il 7 febbraio scorso, sui social della band è comparsa un’anticipazione della copertina del nuovo album: al centro dell’attenzione ci sono i colori saturi e le linee aspre di Bird on Money (1981), opera del writer e pittore newyorkese Jean-Michel Basquiat. La scelta sembrerebbe ispirata dal legame che congiunge arti grafiche e musica: l’opera di Basquiat è infatti dedicata al sassofonista jazz Charlie Parker, soprannominato “yard bird” per la leggiadria con cui interpretava i suoi brani. 

I singoli estratti dall'album: Bad Decisions e At the Door

Lo scorso 10 febbraio, durante un raduno organizzato da Bernie Sanders – candidato democratico alle primarie USA – Casablancas ha annunciato la data della pubblicazione del nuovo album. Da quel momento l’attesa dei fan si è fatta sempre più febbricitante, fomentata anche da una nuova anticipazione: durante il concerto in supporto al candidato democratico, la band ha suonato per la prima volta uno dei due inediti estratti dall’album, Bad Decisions, e ha inoltre proiettato il video del secondo singolo, At the Door

Solo un giorno dopo, ecco la pubblicazione del primo singolo estratto dall'album: At the Door, che fa il suo debutto assieme al videoclip già mostrato in anteprima. 

Il brano è piuttosto atipico se comparato alla produzione passata della band e sembra invece avvicinarsi molto al lavoro da solista intrapreso da Casablancas. At the Door è una ballad lenta e ponderata dalle sonorità anni 80, con un uso estensivo del synth a discapito delle percussioni, che risultano assenti come gli iconici riff di chitarra tipicamente riconducibili al gruppo. La voce di Casablancas è limpida come poche volte in passato. I suoni elettronici creano un’atmosfera che sembra provenire da un’altra galassia, atmosfera mantenuta anche nel video del brano: una sorta di epopea intergalattica ispirata alla serie di giocattoli  Masters of the Universe.

Come accennato poco fa, At the Door non è l’unico singolo estratto dal nuovo album: il 18 febbraio scorso è stato pubblicato anche Bad Decisions, brano decisamente più in linea con la produzione tipica dei The Strokes. Con questo nuovo pezzo tornano la voce un po’ distorta di Casablancas, i riff di chitarra degli esordi del gruppo e le sonorità rockeggianti

Agli ascoltatori più attenti non può sfuggire un particolare: nei credits relativi al brano sono stati inseriti anche Billy Idol e Tony James, rispettivamente voce e basso della band britannica Generation X. Questo perché, anche a un orecchio poco allenato, non può sfuggire la somiglianza della melodia di Bad Decisions con quella di Dancing With Myself, brano del 1979 scritto dai due musicisti. Le basi dei due pezzi sono talmente simili che più che di reinterpretazione si potrebbe parlare di dichiarata imitazione. Ed è proprio questo che lega il brano al video che lo accompagna, una sorta di parodia delle televendite anni 70 che ha per protagonisti proprio i cinque musicisti riproposti al pubblico in versioni sempre differenti (ma fondamentalmente uguali) di loro stessi. Forse una velata critica al consumismo in campo musicale, forse un rimprovero sarcastico a quei gruppi che hanno cercato di imitare il sound dei The Strokes, oppure semplicemente un monito ai propri fan: non aspettatevi che una band mantenga lo stesso stile durante tutta la carriera. 

Un nuovo stile

Con questo nuovo lavoro, i The Strokes hanno voluto parzialmente distaccarsi da quelle cifre stilistiche così tipiche della loro produzione, cercando sound nuovi. Gli anni che li hanno separati dall’uscita di questo album sono serviti ai membri della band per maturare ulteriormente a livello artistico; qualcuno, come Casablancas, ha intrapreso progetti da solista o ha militato all’interno di altre band. Tutti questi percorsi differenti, queste esperienze personali, hanno contribuito alla crescita del gruppo per intero e sono confluite nella creazione di uno dei lavori più maturi e completi della band

I brani: tra suoni innovativi e classici 

THE NEW ABNORMAL è composto da nove brani, compresi i due già citati. Abbiamo già visto la divisione fra un At the Door più proiettato verso un suono elettronico e innovativo e un Bad Decisions più simile al classico sound dei The Strokes. Per quanto riguarda gli altri pezzi, l’impressione è che la divisione fra questi due stili non sia così netta. Sembra più che altro che le due influenze vengano mixate e calibrate in modo diverso per ogni brano, portando nel complesso a quello che potremmo definire il nuovo sound della band

Certo, alcuni tratti caratteristici sono ancora ben individuabili in alcuni brani. Per esempio, in The Adults Are Talking e Ode to the Mets ritroviamo elementi che ci ricordano vecchie canzoni del gruppo. In The Adults Are Talking sono presenti le sonorità rock’n’roll dei tempi di Reptilia, mentre Ode to the Mets ricorda l’iconica Is This It dell'album d’esordio ma in una versione più nostalgica. 

Anche Not the Same Anymore sembra avvicinarsi molto alla prima produzione del gruppo, distaccandosene, però, per via della voce sorprendentemente cristallina e allo stesso tempo profonda di Casablancas. 

Si schiera ancora più nel mezzo Why Are Sundays so Depressing: non più sonorità eccessivamente rock’n’roll né suoni eccessivamente futuristici per un pezzo lento che riacquista un certo grado di esplosività verso la fine grazie all’assolo di chitarra. 

I due pezzi che risultano proiettati nel futuro, verso un sound distaccato da quello classico della band, sono Selfless e Brooklyn Bridge to Chorus, ma per due motivi diversi. Con Selfless ci troviamo davanti a un pezzo delicato e dal tono introspettivo. La differenza rispetto allo stile passato sta di nuovo nella voce di Casablancas, molto più limpida, e nell’uso del falsetto. In Brooklyn Bridge to Chorus invece ritroviamo nuovamente synth e suoni elettronici, già presenti in alcuni dei brani più famosi della band come 12:51

Chiudiamo con quello che potrebbe essere il gioiellino dell’intero album: Eternal Summer. Si tratta del brano più lungo dell’intera produzione della band, con una durata di oltre 6 minuti. Come nel caso di Billy Idol e Tony James, qui la band cita nei credits della canzone i fratelli Richard e Tim Butler, rispettivamente cantante e bassista dei The Psychedelic Furs, band britannica nata nel 1977. In effetti, il sound di questo brano è simile a quello dei brani dei due fratelli. In Endless Summer torna ancora una volta il falsetto, alternato a un tono più forzato che racchiude in sé tutta la potenza del brano.

Come dicevamo, i 7 anni di attesa non sono passati invano: THE NEW ABNORMAL non può che essere annoverato fra gli album più riusciti della band newyorkese. Dopo una lunga pausa, i The Strokes sono tornati in pista, prorompenti come lo erano stati agli esordi, ma con una vena più riflessiva, con un approccio più misurato, più maturo ai propri brani e, perché no, anche più aperto nei confronti di nuovi stili da incorporare al proprio repertorio. 

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