Il nome di Robin Gibb è legato indissolubilmente a quello dei fratelli, ai Bee Gees e alla disco music. Ma, nel 1983, la voce di Robin conquistò l'Italia.
Loro sono Barry, Robin e Maurice Gibb, ma il mondo li conosce come Bee Gees: 230 milioni di dischi venduti, uno strepitoso falsetto e una colonna sonora, quella per La febbre del sabato sera, capace di scrivere la storia della disco music.
Pochi conoscono la vita privata e i progetti solisti dei tre fratelli Gibb, forse perché i tre scrivevano le loro canzoni insieme. Ma Robin Gibb aveva già cominciato a suonare e comporre da solo già nel 1969, ben prima della morte del fratello Maurice, nel 2003, e dello scioglimento del gruppo.
Il suo singolo Saved by the Bell arrivò anche in Italia con il titolo Salvato dal campanello, ma fu soprattutto Juliet, una canzone pop incisa nel 1983, a lanciare la carriera solista di Robin.
Juliet è un pezzo molto romantico, che parla di un uomo che si sente come un Romeo in cerca della sua Giulietta, ma che deve scontrarsi perennemente contro un destino avverso. Quando finalmente trova il suo amore, sente che la notte è diventata magica e gli sembra di volare.
Nel video, il brano si trasforma in fiaba. La clip mostra infatti Robin Gibb in un bosco, dove scorge un castello apparentemente abbandonato. Lì, trova una macchina per scrivere e inizia a comporre una lettera. Nel frattempo, si vede arrivare una donna a cavallo.
In contemporanea, si alternano immagini di una battaglia relativa a un'epoca passata, durante la quale Gibb cerca di salvare una donna. La ritrova nella tenda di un accampamento, da dove, uccidendo un soldato, riesce a farla fuggire. Che sia la stessa donna che giunge poi al castello e che Robin ammira alla fine dal balcone?
Fighting with destiny,
Fortune and fame but kept losing.
Playing a joker's game,
Only myself I was fooling.I was an average guy
In a world of empty dreams.
You've broken down all the walls
With your love.
Il singolo, prodotto da Robin Gibb, dal fratello Maurice Gibb e Dennis Byron, conobbe un successo strepitoso. Raggiunse infatti il primo posto delle classifiche in Germania, in Svizzera e in Italia, dove risultò il settimo singolo più venduto dell'anno, nonchè un vero e proprio tormentone estivo.
Il pezzo venne persino scelto come sigla della ventesima edizione del Festivalbar, nel 1983. E a settembre, per le due serate di chiusura della manifestazione, Robin Gibb cantò dal vivo Juliet.
Il pubblicò dell'Arena di Verona andò visibilmente in delirio. Poco importava che Robin fosse da solo, senza i fratelli Bee Gees.
Ed è così che vogliamo ricordare Robin Gibb, nove anni dopo la sua tragica morte per un cancro al colon: con quella celebre esibizione, tutta italiana.