Quelle “scarpette rosse” che svoltarono la carriera di David Bowie

David Bowie, DJ, picture disc, versioni alternative, Lodger, Classic Rock, Stone Music

Era il 21 maggio 1983 quando una canzone di Bowie conquistò la vetta della classifica americana, presentando il Duca Bianco a un nuovo pubblico. Ecco la storia dietro alla hit.

Put on your red shoes and dance the blues!

Un verso celebre tanto quanto il suo autore che, dopo la Trilogia Berlinese, aveva deciso di cambiare completamente look. Negli anni 80, David Bowie compare infatti sulle scene vestito da dandy, con i capelli ossigenati e la pelle abbronzata. Così si mostra nel videoclip di Let's Dance e così si presenta di fronte al pubblico, un pubblico più giovane, che forse prima aveva storto il naso ascoltando le canzoni del Duca.

Let's dance viene pubblicata come singolo il 14 marzo 1983 e si piazza direttamente alla quinta posizione della classifica inglese, salendo poi in vetta e rimanendovi per tre settimane. In poco tempo il singolo raggiunge la prima posizione nella classifica americana di Billboard, diventando il primo (e unico) singolo di Bowie a scalare le charts sia negli Stati Uniti che in Inghilterra

Un successo di massa che in parte contrastava con il contenuto della canzone, esplicitato dal videoclip: "molto semplice e diretto, una dichiarazione contro il razzismo e la repressione". 

La storia di Let's dance comincia nel 1982, quando David Bowie, dopo un viaggio nel sud del Pacifico per le riprese del film Merry Christmas Mr. Lawrence, incontra a New York Nile Rodgers. Il chitarrista degli Chic e produttore discografico si trova allora all'apice della scena dance americana.

I due discorrono di rhythm & blues, della loro passione per la musica degli anni 50 e 60. Bowie propone così a Rodgers la possibilità di lavorare insieme.

Così, una primo demo di Let’s Dance viene registrata ai Mountain Studios di Montreaux. La canzone viene poi completata a New York. Per l'occasione, Bowie e Rodgers ingaggiano alcuni musicisti provenienti dagli Chic e il chitarrista texano Stevie Ray Vaughan, che il Duca aveva visto esibirsi al festival Jazz di Montreaux un anno prima.

Eccoci dunque al videoclip, un vero capolavoro. Diretto da David Mallett, che aveva già lavorato varie volte con Bowie, il video viene girato in Australia, utilizzando come location, tra le altre, un bar a Carinda e il Warrumbungle National Park.

La clip descrive la seduzione esercitata dalla società consumistica su una coppia di giovani aborigeni. Al centro, vi sono infatti delle costose scarpe rosse che diventano per i due ragazzi l'emblema di uno status irraggiungibile, nonché un simbolo dell'oppressione imperialista.

Le calzature compaiono fin dall’inizio, sia nel testo che nel video della canzone, e sono un riferimento al film del 1948 Scarpette rosse, oltre che alla macabra fiaba di Hans Christian Andersen ("Devi ballare, ballare con le tue scarpe rosse finché non diventerai debole e pallida!").

Con quelle scarpette si sogna e si balla. E proprio quelle scarpette rilanciarono la carriera di Bowie e anche quella di Stevie Ray Vaughan, con il suo celebre assolo.

Piccola curiosità. Dal 3 marzo è stato messo in vendita il Carinda Hotel, lo storico pub australiano del video. Non ci è voluto molto: sembra che sia infatti già stato acquistato per 220 000 dollari. Chissà se, nel nuovo locale, si danzerà ancora sulle note di Bowie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like