Stranieri e non: ecco i vinili più (e meno) collezionati dai francesi

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Quali sono i cantanti francesi più collezionati in Francia? E tra quelli stranieri? E quelli meno collezionati? Ve li raccontiamo qui.

I negozi di dischi parigini si trovano disseminati nella zona Chatelet-Les Halles-Hotel de Ville-Rambuteau, raggiungibilissima in metro. Da Crocodisc (Rue Des Ecoles 42) ci sono cose interessanti a prezzi molto convenienti, che invogliano certamente all’acquisto. Il negozio è diviso in due: Crocodisc e Crocojazz. Il primo esiste dal 1979.

Gli artisti francesi più collezionati

Inutile dire quale sia l’artista più collezionato non solo nel negozio in questione, ma in tutta la Francia. Dalla sua morte, l’affetto per questo cantante che ha attraversato quattro generazioni si è ingigantito fino a diventare una sorta di idolatria senza fine: parliamo di Johnny Hallyday. Da noi è più conosciuto come il marito di Sylvie Vartan che per le sue canzoni che, sebbene fossero regolarmente distribuite in Italia dalla Philips, non hanno mai attecchito se non in pochissime occasioni, una delle quali è stata la V Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia (anno 1969), quando Bruno Lauzi gli “regalò” il testo italiano di Que Je T’Aime, facendolo diventare Quanto ti amo, che raggiunse il primo posto in classifica il 4 ottobre 1969 restando nella lista dei dischi più venduti per 18 settimane. 

Al secondo posto degli artisti più collezionati abbiamo una grande che non c’è più da 33 anni. Dalida – ovvero Iolanda Cristina Gigliotti – non ha bisogno certo di presentazioni, è una superstar mondiale, italiana naturalizzata francese. Ai francesi è sempre piaciuta moltissimo, nonostante la pronuncia esotica. In più, è l’idolo incontrastato della comunità gay francese.

Al terzo posto, Clo-Clo, al secolo Claude Françoise. Non solo una grande voce, ma anche un grande uomo di spettacolo. Nel 1978 la sua scomparsa fu una sorta di lutto nazionale al quale hanno partecipato anche i suoi detrattori. Da noi, la sua canzone più nota rimane Se torni tu (fine estate 1968, 4° posto in classifica e 14 settimane di permanenza). L'originale si chiamava Mais Quand Le Matin e il testo portava la firma del poliedrico Herbert Pagani.

Il quarto posto è appannaggio di Mylene Farmer, la Madonna francese. In Italia non è conosciutissima, ma probabilmente il motivo lo si può individuare nel fatto che quando è nata artisticamente (a metà anni Ottanta) l'interesse per gli artisti francesi non era altissimo.

L'ultima ad appassionare il pubblico fu Lio (ospite a Sanremo 1981), che ottenne un successo strepitoso grazie a Amoureux Solitaires e all'arrangiamento sinto-pop di Jacno. La Farmer, per certi versi è la “nouvelle Dalida”, non musicalmente parlando, ma come interesse collezionistico e devozione dei fan.

Gli artisti stranieri più collezionati

Se parliamo invece degli artisti stranieri, inutile dire che i Beatles sono al primo posto. Ma loro lo sono sempre, quindi perché stupirsi?  Magari ci si potrebbe stupire del secondo posto dei Rolling Stones. Ricordiamo la storica lotta tra i due gruppi, che si è recentemente riaccesa (ve ne abbiamo parlato in questo articolo).

Al terzo posto ci sono i Kinks, il gruppo dei fratelli Davies, il gruppo “dandy” per eccellenza, molto raffinati musicalmente.

Quarti classificati gli Yardbirds (di cui vi abbiamo parlato qui), o come li definì Mike Bongiorno al Sanremo 1966, i “gallinacci da cortile”. C’è da dire che nonostante il notorio sciovinismo dei francesi, i personaggi stranieri famosi in Francia da noi lo erano molto di meno, soprattutto in termine di vendite. Nomi che hanno raggiunto posizioni di alta classifica, in Italia la suddetta non l’hanno neanche vista. Pensiamo agli Osmonds, agli Herman’s Hermit, Jeremy Faith o i Box Tops. Questione di promozione.

Chi sono i nomi meno collezionati?

Anche qui c’è da stupirsi. Personaggi importanti che stranamente non lo sono in termini puramente collezionistici. Charles Aznavour, per esempio, Gilbert Becaud, Yves Montand o Mireille Mathieu. La stessa Édith Piaf sembra non interessi più a chi colleziona dischi, cd o memorabilia.

Come lo si spiega? Esattamente come potremmo farlo in Italia: sono artisti seguiti da un pubblico che anagraficamente non colleziona più. Sono stati collezionati, ma in altri tempi. Mireille Mathieu lo è in Russia, in Francia assolutamente no. E lo si capisce anche dal fatto che non esistono ristampe dei suoi album in cd e quando ci sono, sono fuori catalogo. Mentre in Russia hanno ristampato la discografia completa. 

L'articolo completo, firmato Christian Calabrese, è disponibile sul numero 25 di «Vinile», che potete trovare sul nostro store online.
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