LIVE AT THE ROUNDHOUSE di Nick Mason: una guida all’ascolto

LIVE AT THE ROUNDHOUSE, il live album di Nick Mason e suoi Saucerful of Secrets, potrà soddisfare tutti i fan dei Pink Floyd. Ecco una guida all'ascolto.

Dei Pink Floyd, solo Nick Mason e Rick Wright non avevano intrarpeso dei tour con una propria band. Mason, dopo i concerti di THE DIVISION BELL, si era dedicato ai propri interessi privati. A risvegliarlo dal torpore artistico ci ha pensato il chitarrista Lee Harris (Blockheads di Ian Dury), che ha contattato il suo amico Guy Pratt (basso) chiedendogli di far recapitare al batterista una proposta, che si è rivelata vincente: creare un gruppo che suonasse le canzoni del primo repertorio pinkfloydiano, dal periodo con Syd Barrett al 1972. Vi abbiamo parlato in questo articolo di quando Barrett uscì dai Pink Floyd.

A sorpresa Nick ha sposato il progetto completandolo con l’inserimento di Gary Kemp (ex Spandau Ballet, voce, chitarra) e Dom Beken (Richard Wright, Orb, tastiere). Il nome? Nick Mason’s Saucerful of Secrets. Nel settembre 2018, la band ha effettuato un tour europeo e l’ottima risposta di pubblico li ha spinti ad alzare l’asticella. 

La band ha filmato le due date alla Roundhouse di Londra (3 e 4 maggio 2019), che adesso diventano un film (girato dal londinese James Tonkin), LIVE AT THE ROUNDHOUSE, che è stato presentato in anteprima nei cinema il 10 marzo. Il progetto avrebbe dovuto essere disponibile dal 17 aprile scorso su Dvd, Blu-ray, doppio Cd e doppio vinile, ma a causa del Coronavirus l'uscita è satta posticipata al 18 settembre, pur essendo disponibile in pre-order qui. Ecco il trailer del film:

Le immagini colgono l’essenza musicale e visiva dello spettacolo. L’inizio è al fulmicotone: le chitarre di Harris e Kemp esplodono in Interstellar Overdrive, classico dell’era barrettiana. È un vero e proprio flashback, e senza soluzione di continuità arriva Astronomy Dominé. Una carrellata di vecchi video introduce alcune interviste con i musicisti Lucifer Sam arriva subito dopo, il tributo è sincero e rispettoso del passato: la canta Pratt, seguito da Kemp. Un salto in avanti, con Fearless (MEDDLE, 1971), in versione pacata e riflessiva.

Sul fondale del palco continuano a variare i giochi di luce, in un caleidoscopio di colori che delizia i presenti. Si passa al 1972 e a OBSCURED BY THE CLOUDS, dal quale viene riproposto l'incipit strumentale Obscured by Clouds / When You're in. Segue Remember A Day, incisa nel 1967 e inserita su A SAUCERFUL OF SECRETS, firmata da Wright. Fa la sua comparsa la Fender a specchi di Harris, suonata come slide, replica di quella di Barrett con i Pink Floyd. A chiudere voci di bambini, legate al tema del testo.

Adesso è Harris a scatenare i presenti con il riff di Arnold Layne, cantata da Kemp mentre Pratt introduce con il basso il riff di 5:15 (Who)! Quanti avranno storto il naso per la presenza di Kemp si dovranno ricredere, dato che suona e canta benissimo. Il tributo a Barrett continua con Vegetable Man, una delle (ex) inedite più famose dai Pink Floyd, uscita ufficialmente nel 2016. La voce degli Spandau adesso imbraccia l’acustica e intona If (ATOM HEART MOTHER). Dopo le prime due strofe arriva la sorpresa: il volume sembra fermarsi quando ecco irrompere la suite ATOM HEART MOTHER! La versione è ovviamente senza coro e orchestra e ripropone fedelmente quella dei vecchi concerti, compreso il rombo della motocicletta che attraversa la sala in stereofonia. C’è silenzio alla Roundhouse, quasi devozione e rispetto per quelle vibrazioni antiche. La suite prosegue fino alla sezione Funky Dung quando torna If e la sezione finale.

The Nile Song (MORE) è affidata a Kemp, che la impreziosisce con l’assolo, bissato da Harris. Suoni di gabbiani, onde del mare... è Green Is The Colour (MORE), con la voce di Kemp, l’acustica di Harris, il piano di Beken e la scelta opportuna del colore verde delle luci sul palco. Let There Be More Light (A SAUCERFUL OF SECRETS) è introdotta dal riff di basso: la canta Pratt, aiutato da Kemp e Harris. Nuova puntata su OBSCURED BY CLOUDS da cui si rispolvera Childhood’s End: Kemp ripete il cantato di Gilmour senza timore di confronti, con Pratt che suona posizionandosi di fronte a Mason.

Mason si alza in piedi e annuncia che per questa canzone può finalmente percuotere il gong (cosa che nei loro live era riservata a Roger): parte così la splendida Set The Controls For The Heart Of The Sun, cantata da Pratt, tra le migliori interpretazioni dei Saucerfuls
Ancora Syd, con due canzoni. La prima è l’hit single See Emily Play. Poi Bike, che concludeva il loro primo album. Senza pausa, ecco il vento che introduce One Of These Days (MEDDLE), che Pratt e Mason hanno eseguito nei tour del periodo 1987-1994. 

La band lascia il palco ma il pubblico li reclama e i musicisti tornano ai loro posti per una versione dal finale emozionante della suite A Saucerful Of Secrets, resa indimenticabile dagli accordi di organo di Wright che verrà ringraziato da Pratt proprio per quelle note. Il gruppo saluta il pubblico con Point Me At The Sky (45 giri del dicembre 1968), conclusa dall’esplosione finale di suoni di tutti e la parola ‘goodbye’ ripetuta a chiudere. Ennesimo abbraccio e inchino per raccogliere gli ultimi e sinceri applause. LIVE AT THE ROUNDHOUSE potrà soddisfare tutto il pubblico pinkfloydiano, dato che offre anche una qualità audio e video nella più classica tradizione dei PF. Mason sembra essersi ritrovato, sia dal punto di vista musicale che nel volersi mettere in gioco: si dimostra preciso e concreto, senza fronzoli, delicato ma all’occorrenza anche duro. Un ottimo inizio per un artista esordiente che ha appena compiuto 76 anni...

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