UN BIGLIETTO DEL TRAM: l’album di protesta degli Stormy Six

stormy six

Tra il 1975 e il 1976 un canto di protesta si leva nelle scuole, nelle fabbriche occupate e nelle Feste dell'Unità: il canto del quarto album degli Stormy Six.

Gli Stormy Six nascono a Milano nel 1965, fondati da Giovanni Fabbri con Alberto e Giorgio Santagostino, Maurizio Cesana, Mario Geronazzo e Maurizio Masla, già dall'anno successivo sostituiti da Franco Fabbri, Antonio Zanuso e Luca Piscicelli. Si esercitano con l'R&B, poi con il rock, condito con sfumature psichedeliche e country. Piacciono così tanto ai Rolling Stones da venire ingaggiati come band spalla per la loro prima tournée italiana. 

Il cavallo di battaglia della band diviene ben presto, però, la canzone politica, che si intreccia a un sofisticatissimo rock progressivo tutto made in Italy. 

Siamo nel Decennio Rosso, negli anni delle occupazioni e dei movimenti studenteschi e operai, anni di battaglia e cambiamento. Gli Stormy partecipano alla campagna elettorale del PCI per le elezioni politiche del 1972, cimentandosi in un repertorio amatissimo di canzoni di lotta italiana e internazionale. Nell'autunno del 1974, insieme ad altri gruppi milanesi quali il Gruppo Folk Internazionale di Moni Ovadia, gli Yu Kung, i Quarto Stato, i Tecun Uman, e alcuni esponenti del nuovo jazz italiano come Toni Rusconi, fondano una loro cooperativa, l’Orchestra, che agirà da agenzia di concerti indipendente e da etichetta discografica.

Nel 1975, l'Orchestra pubblica il suo primo discoUN BIGLIETTO DEL TRAM, l'album degli Stormy Six a lungo rimandato, con una line-up composta da Franco Fabbri, Carlo De Martini, Umberto Fiori, Tommaso Leddi, Luca Piscicelli, Antonio Zanuso e Giorgio Albani come tecnico del suono.

Se ne venderanno decine di migliaia di copie, non solo nei canali tradizionali, ma anche nelle manifestazioni, alle Feste dell'Unità e nelle librerie. Alcune canzoni dell’album diventeranno famosissime, diffuse nelle prime radio libere, intonate in piazza o eseguite nelle scuole e nelle fabbriche occupate.

UN BIGLIETTO DEL TRAM è un concept album nato in un preciso clima culturale, in cui la rievocazione della Resistenza al nazifascismo si intreccia con il canto sociale e di protesta.

Il disco si compone di 9 canzoni per lo più in acustico, con venature folk e abbozzi di progressive. Ci sono violini, chitarre, ma anche mandolini e flauti dolci. E poi, i testi, che spaziano dal ricordo di grandi eventi della Seconda Guerra Mondiale alla celebrazione di poco noti eroi partigiani.

Ecco la tracklist:

  • Stalingrado - 5:25 
  • La fabbrica - 3:36 
  • Arrivano gli Americani - 5:50 
  • 8 settembre - 4:49 
  • Nuvole a Vinca - 4:18 
  • Dante Di Nanni - 4:12 
  • Gianfranco Mattei - 4:17 
  • La sepoltura dei morti - 3:47 
  • Un biglietto del tram - 5:40

Il disco si apre con gli arpeggi di chitarra di Stalingrado, che rievoca la resistenza della città sovietica all'avanzata nazista. Anche 8 settembre fa riferimento a un evento cruciale per la storia della Seconda Guerra Mondiale: è il giorno del proclama di armistizio firmato dal governo Badoglio con gli Alleati, e dunque l'inizio della Resistenza.

Nel disco c'è spazio anche per eventi meno noti, come l'insurrezione delle fabbriche torinesi nel 1943, che organizzarono uno sciopero antifascista (La fabbrica). Non manca naturalmente il ricordo degli eroi della Resistenza: Dante di Nanni, partigiano torinese, ricercato dai nazifascisti per aver partecipato a una missione di sabotaggio con esplosivi, e Gianfranco Mattei, chimico di origine ebraica morto suicida dopo essere stato torturato dalle SS. Il brano La sepoltura dei morti si ispira invece all'omonima sezione di apertura del poemetto La terra desolata di T. S. Eliot.
Chiude l'album una bellissima title track, dagli arrangiamenti ritmici più sperimentali.

Dopo UN BIGLIETTO DEL TRAM, gli Stormy Six cambieranno stile, optando per un sofisticato avant-prog. I loro primi pezzi, tuttavia, continueranno ad animare giovani in lotta, operai in rivolta e tutti coloro che, con una canzone, non smetteranno di sognare di cambiare il mondo.

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