Il 10 giugno 2004 ci lasciava Ray Charles,pioniere della musica soul. Vi ricordate quando, nel 1990, si esibì al Festival di Sanremo con Toto Cutugno?
Whitney Houston, Madonna, David Bowie, Kiss, Queen, Depeche Mode e R.E.M.: sono solo alcuni dei grandi artisti di fama mondiale che negli anni si sono esibiti al Festival di Sanremo, in qualità di ospiti internazionali. Tra di loro spicca sicuramente Ray Charles, che nel 1990 si presentò sul palco con Toto Cutugno interpretando il brano Good Love Gone Bad/Gli amori.
All'epoca, il cantante e musicista americano, pioniere del soul, aveva già una lunga carriera alle spalle. I suoi dischi avevano raggiunto un successo enorme e le sue apparizioni in film del calibro di The Blues Brothers (ve ne abbiamo parlato qua) gli avevano garantito la popolarità anche tra i più giovani.
Il suo straordinario talento non si smentì neppure nella performance con Toto Cutugno, di cui interpretò il brano Gli Amori. La versione inglese della canzone, Good Love Gone Bad, pur mantenendo gli stessi accordi, è molto diversa dall'originale. Le melodie pacate e riflessive di Cutugno vennero infatti scosse dal rythm & blues di Ray Charles, che con la sua anima soul offrì all'Ariston uno spettacolo indimenticabile. All'esibizione struggente del duo Charles-Cutugno seguirono infatti diversi minuti di applausi.
La canzone, contrariamente alle aspettative, si classificò al secondo posto: il podio venne assegnato a Uomini soli dei Pooh, che la cantarono insieme a Dee Dee Bridgewater.
Non si trattò però dell'unica volta in cui Ray Charles fece la sua comparsa durante il festival: il pubblico di Sanremo ebbe modo di assistere a una sua magistrale performance ancora una volta, nove anni dopo. In occasione del cinquantesimo anniversario del Festival, infatti, il musicista statunitense venne nuovamente invitato ad esibirsi con Good Love Gone Bad.
Si trattò di un'interpretazione delle più riuscite e intense, probabilmente perché unica e irripetibile: il brano, infatti, non venne mai inciso.
Non tutto è però perduto. Possiamo infatti ringraziare la tecnologia che viene in nostro aiuto, permettendoci di godere della seconda apparizione di Ray Charles sul teatro dell'Ariston, a distanza di anni. Provate a confrontare la sua versione energica con l'originale più malinconica di Toto Cutugno... quale preferite?