Cosa hanno in comune gli Skid Row e Caravaggio?

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Sapevate che gli Skid Row utilizzarono per la copertina del loro secondo album un dipinto del celebre pittore italiano Caravaggio? Ecco quale. 

Il primo album omonimo degli Skid Row, pubblicato nel 1989, proiettò la band direttamente sulla scena heavy metal del periodo, con ben cinque dischi di platino. Da allora, gli Skid Row si trovarono ad aprire i concerti dei già affermati Bon Jovi, degli Aerosmith e dei colleghi Mötley Crüe, suonando i propri pezzi di fronte a migliaia di persone. 

Non passò molto tempo prima dell'uscita del secondo lavoro, SLAVE TO THE GRIND, un altro enorme successo. Il disco, pubblicato l'11 giugno del 1991, raggiunse la primissima posizione nelle classifiche americane e consolidò la già grande fama degli Skid Row. 

Ovviamente, un album di così ampia fama diede il via a una lunga serie di tappe nelle quali gli Skid Row suonarono live accanto, a volte, a giganti del rock. Nel 1992, per esempio aprirono le danze per i Guns 'N' Roses, al celeberrimo Monsters of Rock di Castle Donington.

Riguardo alla band di supporto per il tour promozionale dell'album, esiste un aneddoto interessante. Prima di scegliere i Pantera, gli Skid Row proposero il ruolo ai Nirvana che si stavano facendo strada sulla scena grunge.

I Nirvana - che per altro inizialmente avevano cambiato diversi nomi fra i quali figura anche Skid Row - scelsero di non accettare l'offerta ben consci dei vantaggi che avrebbero potuto trarne. La band, infatti, decise di declinare la proposta in quanto riteneva gli Skid Row "troppo omofobi" per via del controverso slogan sulla maglietta indossata in diverse occasioni dal frontman degli Skid Row, Sebastian Bach. La maglietta in questione recitava "AIDS kills fags dead" ("l'AIDS uccide i gay sul colpo") come ripresa ironica e fuoriluogo della pubblicità di un insetticida.

La copertina di SLAVE TO THE GRIND

Tornando all'album, è interessante soffermarsi sulla copertina, lavoro del padre del frontman degli Skid Row, il quale decise di ricreare una scena ambientata nel Medioevo ma con diversi tratti moderni, come l'uomo sullo sfondo che parla al telefono.

Per sottolineare questa dualità fra antico e moderno, all'interno della cover art venne inserita anche la figura di John F. Kennedy. La scena non si ferma alla copertina ma continua all'interno del booklet.

Pare che l'idea per la cover fosse stata ripresa dal dipinto del 1608 di Caravaggio Seppellimento di Santa Lucia, in cui si notano due uomini intenti a scavare una fossa per la Santa. In questo caso, invece, il corpo della Santa viene sostituito da quello di un giovane uomo ancora vivo che sembra debba essere sacrificato e che incarnerebbe il musicista rock dei nostri tempi.

Qual è il significato dietro a tutto ciò?

Pare che in questo modo la band abbia voluto ricordare un amico comune che perse la vita da giovane. Più in generale, invece, la scena rappresenterebbe lo spirito del rock che viene seppellito dalla tecnologia, che in quegli anni avanzava sempre più velocemente (un argomento che si ritrova anche all'interno dei testi dell'album). 

SLAVE TO THE GRIND segnò indelebilmente la storia della band, che decise di lasciarsi alle spalle le sonorità vicine all'hair metal del primo disco per passare a suoni decisamente più ruvidi, grezzi e, dunque, heavy.

Fu una svolta epocale e una presa di posizione importante dato che il gruppo, avendo già avuto successo con il primo disco, avrebbe potuto continuare su quella stessa strada.

Come in questo caso, però, prendersi dei rischi a volte paga: Sebastian Bach e soci, anziché perdersi nel mare di band hair metal che avrebbe invaso gli States e il mondo intero di lì a qualche anno, si sono sempre distinti (leggi il nostro articolo su una possibile reunion).  

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