Il canto brasiliano di Mia Martini

Mia Martini

Nel 1975, Mia Martini incise in lingua portoghese un canto popolare contadino. Un'esecuzione “soave e delicata come una farfalla rosa”.

Che la voce di Mia Martini abbia incantato l'Italia non è un segreto per nessuno. Ma quanti conoscono la Mimì “straniera nel mondo”, quella che ha affascinato l'Europa cantando in spagnolo, tedesco, inglese, francese, portoghese, persino in greco?

Una dimensione fortemente internazionale accompagna in realtà Mimì fin dall'inizio, quando incide, per il suo album d'esordio OLTRE LA COLLINA, una cover della celebre The Lion Sleeps Tonight. Poi arrivano le canzoni tedesche, le versioni francesi: Tout Petit Homme (Piccolo uomo) e Tu t'en vas quand tu veax (Minuetto) che le consentono di conoscere Charles Aznavour, il cantautore armeno con cui stringerà un forte sodalizio.

Per i più curiosi, nel 2014 BMG/Sony ha lanciato STRANIERA, una raccolta contenente le sue più belle canzoni di successo tradotte in varie lingue, ma anche cover, live e provini in inglese. Tutto ciò che la valigia di Mimì poteva contenere. 

Tra i brani internazionali di Mimì ce n’è uno, in particolare, su cui vogliamo soffermarci oggi. Si tratta di Milho verde, cover di un omonimo canto brasiliano che l'artista calabrese incise nel 1975, per l'album UN ALTRO GIORNO CON ME.

Milho verde era stata scritta qualche anno prima dal musicista brasiliano Gilberto Passos Gil Moreira, noto semplicemente come Gilberto Gil. Cantautore e politico (negli anni Duemila è stato anche ministro della cultura), Gil era noto al tempo per la capacità straordinaria con cui sapeva osservare il suo paese nativo, traducendo in musica il suo impegno civile e la sua coscienza critica.

Nel 1973, Gil aveva scritto Milho verde e l'aveva fatta cantare da Maria da Graça Costa Penna Burgos, detta Gal Costa. Tuttavia INDIA, il disco contenente il brano, era stato fatto sparire dai negozi e censurato perché colpevole di aver rielaborato un inno popolare contadino in cui, tra la celebrazione del “mais verde”, emergeva la voglia di riscatto dalla schiavitù.

Ecco entrare in scena, allora, Mia Martini. Sergio Endrigo, il cantautore di Pola amico e più volte collaboratore di Mimì, viaggia in Brasile e sente per la prima volta Milho verde. Pensa che la canzone possa adattarsi alla voce raffinata di Mia.

All'artista piace e la incide: “Un'esecuzione soave e delicata come una farfalla rosa”.

La storia di Sergio Endrigo si intreccia con quella di Mia Martini non solo per quanto riguarda la meravigliosa Milho verde.

Endrigo, infatti, fu uno dei pochi colleghi a sostenere Mimì quando nel mondo musicale cominciò a girare la voce che l'artista di Bagnara Calabra portasse sfortuna. La fama di iettatore, guarda caso, coinvolse anche la vita e la carriera di Endrigo. Lo ha ricordato recentemente la figlia di Endrigo, Claudia, autrice di una biografia dedicata al padre.

La fama di iettatore nasceva in parte dal suo aspetto. Non un allegrone. Durante un servizio, un fotografo gli disse: e adesso sorrida, per favore. E lui: sono cinque minuti che sto sorridendo. Ma in gran parte veniva dalle imitazioni di Alighiero Noschese, a base di carri funebri, ballerine vestite da vedove piangenti e corone mortuarie. 

A differenza di Mimì, Sergio ebbe la forza di combattere la diceria che lo voleva lontano dai palcoscenici.

Per Mia Martini, come sappiamo, le cose andarono diversamente. Ancora oggi quella voce bella anche in portoghese torna a interrogarci.

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