Categories: ArticoliClassic Rock

Brandon Flowers dei Killers e quel suo album pop

Il sound rock che ha da sempre caratterizzato i Killers vira su note molto più pop quando si parla del lavoro da solista di Flowers. Eccone un esempio. 

Ascoltando la discografia dei Killers non c'è dubbio: lo stile vocale del leader della band, Brandon Flowers, vira certamente verso l'alternative rock. La sonorità ricercata invece da Flowers nei suoi lavori da solista mischia molto volentieri al più classico rock influenze decisamente pop e legate al revival della tradizione new wave anni 80

Questo suo mix di stili è decisamente apprezzabile nel secondo album da solista di Flowers, THE DESIRED EFFECT, pubblicato nel 2015 e descritto da «Rolling Stone» come "il miglior album pop di recente memoria pubblicato da una rockstar".

L'album fece il suo debutto al primo posto in classifica nel Regno Unito consolidando la fama già ben assestata dell'artista e diventando, così, il secondo album da solista consecutivo di Flowers a raggiungere tale posizione

Pare che, in quel momento, i Killers si stessero prendendo una pausa come band dato che gli altri membri del gruppo si sentivano un po' oppressi dai ritmi sostenuti che stavano tenendo in quel momento, tra live in giro per il mondo.

Il loro frontman, tuttavia, diversamente dai compagni, non voleva fermarsi e cercava di guardare oltre la fatica per riuscire a raggiungere i suoi personali obiettivi. Come Flowers avrebbe dichiarato in alcune interviste future, i vari membri dei Killers erano tutti estremamente diversi fra loro a livello caratteriale e questo rischiava di rovinare l'armonia del gruppo:

È una situazione un po' frustrante. Mi dà fastidio il fatto di non pensare in grande, io invece penso di poter raggiungere certi obiettivi. 

Questi i pensieri di Flowers riguardo ai diversi obiettivi perseguiti dai membri della band. 

Da quel periodo di stallo, vide la luce il secondo album come solista del cantante, THE DESIRED EFFECT, appunto, che confermò che le sue previsioni erano veritiere: in effetti, Flowers riuscì a raggiungere e superare le proprie aspettative iniziali. Il suo nuovo lavoro diede il via anche a un ambizioso tour, il Desired Effect Tour, che toccò sia l'Europa che il Nord America

L'album diede anche la possibilità a Flowers di esibirsi di fronte alla famiglia reale inglese durante il Royal Variety Performance (uno show televisivo britannico con cadenza annuale il cui scopo è quello di raccogliere fondi da donare in beneficenza) nella sua edizione del 2015 alla famosa sala da concerto londinese Royal Albert Hall.

Nell'augurare un buon compleanno a Brandon Flowers, rivediamo proprio questa performance, durante la quale Flowers si esibì nella sua I Can Change, quarto e ultimo singolo estratto da THE DESIRED EFFECT

Alessia Marinoni

Share
Published by
Alessia Marinoni

Recent Posts

Quando un fan rubò la scena ai FOO FIGHTERS

Quella volta che Dave Grohl invitò un ragazzo sul palco insieme ai Foo Fighters: il suo…

5 ore ago

6 cose che forse non sapevate sui Marillion | PROG

Da dove viene il loro nome? Chi erano gli How We Live e cosa impedì…

13 ore ago

È vero che De André non concedeva interviste?

È ormai un luogo comune che De André fosse avaro nel concedere interviste, causa la…

2 giorni ago

STEVE HOGARTH, frontman dei Marillion, ci rivela i suoi artisti preferiti

Tutta la musica che Steve Hogarth, frontman dei Marillion, ha amato nella vita. Questo e…

2 giorni ago

Due chiacchiere con gli AMISTAT

Il duo internazionale con radici italiane AMISTAT ci racconta dei suoi equilibri, del suo percorso…

2 giorni ago

Gli AMISTAT arrivano a Milano!

È SOLD OUT il concerto di questa Domenica 12 maggio a Milano degli AMISTAT: la…

3 giorni ago

This website uses cookies.