Edoardo Vianello: il re italiano delle hit estive

edoardo vianello

Dopo un inizio incerto, il cantautore romano iniziò a farsi conoscere grazie all'ironia che metteva nei suoi brani, che segnarono molte estati degli anni 60. Ecco i più famosi:

Chi fra i nostri lettori ha vissuto in prima persona gli anni 60 ricorderà certamente con piacere le estati di quel periodo, dominate, a livello musicale, da Edoardo Vianello. Il cantautore romano, con i suoi pezzi spensierati, ha allietato molte sere estive. 

Era il 1962 quando Vianello ottenne il suo grande momento.

Il cantautore era allora reduce da una partecipazione non proprio memorabile al Festival di Sanremo dell'anno prima, durante la quale aveva presentato al grande pubblico la sua Che freddo!.

Nonostante il pezzo non avesse raggiunto il successo sperato, contribuì comunque a fare conoscere il nome del cantautore ai molti italiani che sognavano il palco dell'Ariston stando davanti al televisore (questo anche grazie alle cover di Che freddo! proposte da artisti già piuttosto noti come Mina e Claudio Villa). 

Poco dopo, Vianello ebbe l'occasione di recuperare grazie alla sua partecipazione di successo al varietà Studio Uno nella puntata del 4 novembre del 1961, con la partecipazione di Mina, Don Lurio e le gemelle Kessler.

In quell'occasione, Vianello pensò di presentare al pubblico il brano che sarebbe diventato il suo primo vero successo: Il capello, una canzone molto ironica su un presunto tradimento e sulla gelosia scatenata nella compagna dell'artista. 

E fu proprio l'ironia la carta vincente del cantautore che, insieme a Jimmy Fontana, Nico Fidenco e Gianni Meccia, fa parte di quella che sarebbe poi stata chiamata la "scuola romana", in contrapposizione alla già esistente scuola genovese che prevedeva la produzione di testi più introspettivi e meno incentrati sul divertimento

Ma torniamo alla sopracitata estate del 1962. Fu in quel momento che Vianello riuscì a sfondare con i due tormentoni estivi rimasti, ancora oggi, nella memoria collettiva. Parliamo di Pinne fucile ed occhiali e di Guarda come dondolo, rispettivamente lato A e lato B del 45 giri pubblicato da Vianello nel 1962.

Ad accrescere la loro già immensa fama, entrambi i brani vennero inseriti nella colonna sonora del film cult del 1962 Il sorpasso di Dino Risi

Per altro, le orchestrazioni dei dischi di Vianello in quegli anni erano curate dal premio Oscar Ennio Morricone che, nel caso del 45 giri in questione, si occupò dell'arrangiamento e dell'inserimento di alcuni "effetti speciali" come i suoni acquatici presenti nei brani. 

Mentre il cantautore spegne oggi 82 candeline, lo ricordiamo con il videoclip di Pinne fucile ed occhiali. Chissà, potrebbe tornare a illuminare le nostre estati proprio come fece quasi sessant'anni fa. 

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