Yardbirds: le ragioni dietro ai litigi tra Paul Samwell-Smith ed Eric Clapton

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La carriera di Paul Samwell-Smith, ex bassista degli Yardbirds, è stata caratterizzata dai tanti litigi con il collega Eric Clapton. Ve li raccontiamo qui.

Molti lo conosceranno come membro fondatore e bassista della rock band inglese The Yardbirds, il famoso gruppo che diede il via a fenomeni della musica come Eric Clapton e Jimmy Page

Clapton lavorò fianco a fianco con Samwell-Smith fin dall’ottobre del 1963, quando subentrò all’allora giovanissimo Anthony Topham, che lasciò il progetto per dedicarsi agli studi. 

Si dice che fra Samwell-Smith e Clapton non corresse buon sangue: in studio, i due litigavano spesso perché avevano due visioni opposte per quanto riguarda la direzione che avrebbe dovuto prendere la band. 

In effetti, dopo l’album d’esordio, FIVE LIVE YARDBIRDS, pubblicato nel 1964, la loro carriera prese il volo, piazzandoli al centro della scena blues londinese

A quel punto, era chiaro che andassero fatte alcune scelte editoriali che avrebbero influenzato il futuro della band: era meglio attenersi al blues nella sua concezione più pura o provare a inserire alcune influenze pop nei propri brani in modo da renderli più orecchiabili e raggiungere un pubblico più vasto? Clapton, da vero purista del blues, non poteva che scegliere la prima opzione; mentre Samwell-Smith e l’allora manager della band, Giorgio Gomelsky, avrebbero preferito una svolta un po’ più “commerciale”. Sembra che furono proprio questi screzi a spingere Clapton a lasciare il gruppo. 

 
  

Nonostante l’uscita dal gruppo di un membro fondamentale come Clapton, quello che seguì fu un periodo di grandi successi e tante innovazioni che strizzavano l’occhio alla psichedelia, molto in voga in quel periodo, e sperimentazioni più azzardate, come l’idea di inserire nella propria discografia un canto gregoriano, Still I’m Sad, il cui testo e arrangiamento furono messi a punto proprio da Samwell-Smith. Il bassista, pur essendo soddisfatto del lavoro portato a termine, non era contento della scarsa armonia che regnava all’interno del gruppo e, sempre più convinto di volersi concentrare sugli aspetti produttivi (si era già approcciato diverso tempo prima ai lati più tecnici della produzione musicale) decise di lasciare la band per dedicarsi alla carriera di produttore

E di strada ne fece molta: da quel momento in poi, iniziò a lavorare con i più grandi musicisti in circolazione. Per citarne solo alcuni: Cat Stevens, per il quale Samwell-Smith produsse alcuni dei suoi album di maggiore successo, oltre alla colonna sonora che venne inserita nel film Harold and Maude del 1971. L’ex bassista non si tirò indietro nemmeno con i Jethro Tull, nonostante il prog si discostasse un po’ dal suo campo di azione. Fu perfino coproduttore del singolo American Tune di Paul Simon, ex metà del duo Simon & Garfunkel. 

Si può dire, insomma, che durante la sua carriera Samwell-Smith è sempre stato un artista piuttosto eclettico, che non ha rinunciato a sfide anche piuttosto difficili per rimanere fedele a quella che riteneva essere “la strada giusta”

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