Come Robert Allen Zimmerman divenne Bob Dylan

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Se Robert Zimmerman nacque il 24 maggio 1941, Bob Dylan sarebbe nato invece vent'anni più tardi. Ecco la storia dietro a quel nome d’arte.

Premio Oscar, premio Nobel, padre del folk-rock, poeta e musicista. Elencare premi e riconoscimenti che il cantautore di Duluth ricevette in 79 anni esatti di vita sarebbe superfluo ed eccessivamente lungo. Oggi, perciò, preferiamo riportarvi agli anni Sessanta, quando Bob era solo Robert Allen Zimmermann e il nome d'arte "Dylan" era ancora un'idea, che sarebbe germogliata pian piano.

Nella vita di Mr. Zimmerman, la musica è sempre stata al centro. Durante le scuole superiori aveva infatti formato alcune band e aveva riportato, nell'annuario scolastico, una grande ambizione: "Conoscere Little Richard". Aveva cominciato poi a utilizzare alcuni pseudonimi, tra cui Elston Gunnn, mentre la passione per il rock 'n roll lasciava a poco a poco il posto a quella per la musica folk.

Nel 1959, iscrittosi all'università del Minnesota, l'artista entrò nel circuito folk di Dinkytown, fece amicizia con estimatori del genere e prese in "prestito" molti dei loro album. Fu in quei giorni che Zimmerman cominciò a presentarsi come Bob Dylan.

Ma il cambiamento definitivo arrivò solamente nel 1962.

Allora, Robert aveva abbandonato il college e si era trasferito a New York, per inseguire i suoi sogni di gloria. Senza dimora stabile, letteralmente al verde, Zimmermann aveva bussato alle porte dei locali del Greenwich Village, ma anche alla stanza d'ospedale di Woody Guthrie, il suo idolo, l'uomo che aveva girato l'America sui carri merci per cantare di lotta e libertà, armato solamente di una chitarra. 

Robert voleva essere, a tutti gli effetti, il nuovo Woody Guthrie. E proprio con una canzone dedicata a Guthrie, Song to Woody, si esibì al Gerde’s Folk City al numero 11 di Westh 4th Street di New York, l'11 aprile del 1961.

Il successo arrivò dopo poco quell'esibizione: nel marzo del 1962, la Columbia Records pubblicò un suo LP di canzoni originali e cover. A produrlo fu John Hammond, colui che aveva portato alla ribalta Bessie Smith, Robert Johnson e che di lì a dieci anni avrebbe scoperto Bruce Springsteen in persona.

Ecco allora, per il menestrello di Duluth, arrivare il momento di cambiare nome legalmente.

Volevo andare via di casa e farmi chiamare Robert Allen […] Sembrava il nome di un re scozzese e a me piaceva.

Scelse però di abbreviare Robert in Bob perché "c’erano molti Bobbies nella musica popolare del tempo". E Dylan?

Ebbene, bisogna sfatare il mito secondo cui questo derivi dal poeta gallese Dylan Thomas. Il cantante, a tal proposito, ha dichiarato spesso che, sebbene fosse un grande estimatore del poeta, il suo nome d'arte non ha nulla a che vedere con esso.

Avevo subito bisogno di un nome e ho scelto Dylan. Mi è venuto in mente così senza pensarci su troppo...

Sembra inoltre che, prima di Dylan, il musicista si facesse chiamare "Dillion". Vicino a casa di Bob abitava infatti una famiglia di carrettieri chiamati "Dillion". E tale era anche il nome di uno zio. Dal momento che Dillion suonava male, Bob ci tolse la I.

All'università, i suoi compagni lo conobbero così, come Dillon. Soltanto dopo che ebbe raggiunto una certa notorietà, quel Dillon diventò Dylan. E nonostante le dichiarazioni del poeta, non sappiamo da dove il musicista trasse davvero quel nome e perché.

Sta di fatto che, quando il mondo conobbe FREEWHEELIN’, nella primavera del 1963, chi o cosa Bob fosse stato prima di quegli anni non importò più. Il cantante di Blowin' in the Wind era ormai diventato il simbolo di un'intera, nuova, generazione.

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