Gino Paoli e quel proiettile nel cuore

gino paoli

Le travagliate storie d'amore, il grande successo e il concomitante principio di alcolismo: la vita di Gino Paoli è stata piena di alti e bassi. Nel momento più buio, il cuore del cantautore ha rischiato di fermarsi per via di un proiettile. 

L'amore per la musica è sempre stato una costante nella vita del cantautore genovese. Nato a Monfalcone (in Friuli-Venezia Giulia) nel 1934, quando è ancora piccolissimo si trasferisce con la famiglia nel quartiere genovese di Pegli dove trascorre gran parte della sua giovinezza rimanendo molto legato a quel luogo speciale che sente come casa propria. 

Gino Paoli si approccia alla musica da giovanissimo spronato anche dalla grande passione della madre per il pianoforte. Prestissimo, entra anche a far parte di quella speciale corrente artistica e culturale che è stata la scuola genovese, affiancato da altri grandi del cantautorato italiano come De André e Luigi Tenco

Dopo un primo 45 giri di scarso successo commerciale pubblicato nel 1959, Paoli incise quello che, nel tempo, sarebbe diventato un suo cavallo di battaglia, La gatta, un pezzo autobiografico che, nonostante inizialmente non avesse riscosso grande successo, iniziò lentamente a scalare le classifiche e ad attirare i complimenti di molti grandi artisti del panorama italiano dell'epoca. 

Così, la carriera di Gino Paoli iniziò a prendere il volo. Paoli si affermò come paroliere quando la sua Il cielo in una stanza venne incisa da Mina e riscosse il grande successo che conosciamo. 

Ne seguì la prima partecipazione al Festival di Sanremo nel 1961 (stesso anno in cui Paoli conobbe Ornella Vanoni con la quale iniziò una storia d'amore che, all'epoca, era sulla bocca di tutti) in coppia con Tony Dallara.

I due portarono sul palco dell'Ariston Un uomo vivo –scritta da Paoli – che, però, non riscosse il successo sperato, classificandosi solo al decimo posto della classifica finale. In quell'occasione, però, Paoli riuscì a catalizzare su di sé le attenzioni del pubblico ribellandosi allo standard sanremese che prevedeva che tutti gli uomini si presentassero sul palco in smoking, abito che il cantautore decise di evitare a tutti i costi rimarcando la propria scelta anche con una sprezzante cravatta slacciata

Nonostante la carriera di Gino Paoli sembrasse andare a gonfie vele, i problemi erano solo dietro l'angolo per il cantautore: nello stesso anno della sua partecipazione a Sanremo, Paoli sviluppo' anche una forma piuttosto grave di alcolismo che sarebbe durato per molti anni a venire, per la precisione fino al 1976 quando il cantautore decise di smettere di bere in seguito alla tragica morte del fratello avvenuta proprio per abuso di alcolici. 

Arrivò per Paoli anche il primo vero scandalo: la scoperta della sua relazione clandestina (Paoli era sposato con Anna Fabbri e i due erano in attesa di un figlio) con l'attrice Stefania Sandrelli, all'epoca ancora minorenne. L'amore era scoppiato la sera del quindicesimo compleanno della Sandrelli quando la giovanissima attrice si era regalata la partecipazione a un concerto del suo artista preferito, proprio Paoli.

Fu quella storia d'amore tanto travolgente quanto scandalosa per l'opinione pubblica una delle cause del tentato suicidio dell'artista

Era l'estate del 1963 e dopo l'incisione del suo tormentone Sapore di sale (ispirato dalla sua storia con la Sandrelli), Paoli decise di spararsi un colpo di pistola al cuore:

Avevo tutto e non sentivo più niente.

Il proiettile destinato al suo cuore lo mancò per pochi millimetri e si fermò nel petto senza intaccare organi vitali. Ci volle del tempo, ma Gino Paoli ricominciò a vivere e a cantare. Vi ricordate Una lunga storia d'amore?

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