FLICK OF THE SWITCH: quell’album autoprodotto dagli AC/DC

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Nel 1983 usciva FLICK OF THE SWITCH, album che gli AC/DC decisero di autoprodurre. La sua registrazione, però, non fu semplice, e il risultato divise la critica.

Nel 1983, gli AC/DC erano reduci da grandi successi difficili da eguagliare, quali HIGHWAY TO HELL e BACK IN BLACK. Con dischi come questi, il gruppo aveva raggiunto la maturità musicale, anche grazie a un abile lavoro di produzione a opera di Mutt Lange, uno dei più famosi produttori nel panorama discografico del rock, noto per aver lavorato anche con i Def Leppard, i Muse e molti altri.

Eppure, nel 1983, gli AC/DC decisero di eliminare Lange, per autoprodurre quello che sarebbe diventato il loro nono album in studio: FLICK OF THE SWITCH. Perché? Per cercare di ritrovare un suono autentico, originale, grezzo, che con il produttore temevano di aver perso. Infatti imputavano a Lange un ammorbidimento del loro sound, per risvolti puramente commerciali. Come ha spiegato Angus Young

Volevamo che questo fosse il più grezzo possibile. Volevamo un suono naturale, ma grande, per le chitarre. Non volevamo echi e riverberi che andassero dappertutto, né eliminatori di rumore e "noise gate".

Tuttavia, questo nuovo album non riuscì a replicare l'enorme successo di BACK IN BLACK, e suscitò reazioni divise nella critica nonostante il suo disco di platino. Ciò si dovette in parte anche a una distribuzione meno incisiva rispetto ai lavori precedenti.

Inoltre, la produzione di FLICK OF THE SWITCH non fu affatto semplice, anzi. La band attraversò una sorta di crisi interna, e molte furono le vittime. Lange infatti non fu l'unico licenziato in questo periodo. La stessa sorte toccò al tour manager Ian Jeffrey, allontanato da Malcolm Young durante il tour di promozione dell'album, a causa della riduzione del numero di spettatori durante alcune tappe.

Ma la grande perdita causata dal rinnovamento degli AC/DC durante FLICK OF THE SWITCH fu senza ombra di dubbio quella di uno dei membri originali della band, il batterista Phil Rudd. Rudd venne licenziato a sessioni di registrazione ancora in corso (anche se le parti di batteria erano complete) a causa di dissapori con Malcolm Young.

Il batterista soffriva da tempo di gravi problemi con alcol e droghe, e questo causava l'ira di Malcolm. Ian Jeffrey ricorda di quando, una volta, avesse ricevuto alle quattro di mattina una telefonata da parte di Rudd, strafatto; lo ritrovò disorientato in una stanza di hotel. Le prime parole che il batterista pronunciò furono: "Ti prego, non dirlo a Malcolm". Un'altra volta Phil Rudd era arrivato con due ore di ritardo a uno show della band, e Malcolm lo aveva accolto con un pugno in faccia. 

Insomma, alla fine delle registrazioni di FLICK OF THE SWITCH la band doveva essere esausta, e il fatto che il disco non ricevette il successo sperato peggiorò la situazione. Eppure, si trattò di un momento di riscoperta per gli AC/DC, che decisero di mettersi alla prova con una sorta di ritorno alle origini.

Nonostante la parziale caduta commerciale, la band australiana aveva ancora molto da dire. Sarebbe tornata a stupire il suo pubblico parecchie volte, con album del calibro di THE RAZORS EDGE o i più recenti BLACK ICE e ROCK OR BUST. Insomma... In rock we trust!

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