La scandalosa copertina dei Bon Jovi cambiata all’ultimo

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Ricordate la copertina dell'iconico album SLIPPERY WHEN WET dei Bon Jovi? Inizialmente non avrebbe dovuto essere proprio così...

Se doveste citare il vostro album preferito dei Bon Jovi, quale sarebbe? Siamo sicuri che buona parte dei nostri lettori sceglierebbe SLIPPERY WHEN WET, il capolavoro della rock band statunitense. 

Si tratta del terzo album in studio del gruppo, pubblicato il 18 agosto del 1986, un album che fece fare alla band il primo vero salto di qualità.

In effetti, se è vero che con il loro eponimo primo album (1984) i Bon Jovi riuscirono a farsi conoscere in giro per il mondo, arrivando anche ad aprire importanti concerti per gli Scorpions e per i Kiss, il secondo disco pubblicato dalla band – 7800° FAHRENHEIT (1985) – non riscosse il successo commerciale sperato. 

Con SLIPPERY WHEN WHET, però, i Bon Jovi decisero di cambiare approccio e richiedere l'aiuto di un paroliere professionista, ovvero Desmond Child che, peraltro, aveva già collaborato nella stesura della hit dei Kiss I Was Made For Lovin' You. La scelta si rivelò azzeccata dato che Desmond collaborò alla stesura di una delle canzoni di maggiore fama della band presente nell'album: You Give Love A Bad Name.

You Give Love a Bad Name non è l'unico pezzo dell'album a essere diventato un vero e proprio cavallo di battaglia per la band. Citiamo, per esempio, Livin' on a Prayer (alla quale collaborò anche Child) e Wanted Dead or Alive. Insomma, l'intero album fu il successo più grande che la band avesse visto fino a quel momento. 

Un altro tratto interessante dell'album è il titolo: inizialmente venne proposto WANTED DEAD OR ALIVE, stesso titolo della traccia sopracitata. In questo caso, la copertina dell'album sarebbe stata corredata da una foto dei membri della band vestiti da cowboy. L'idea venne poi scartata per quanto riguarda l'album completo, anche se l'immagine venne comunque utilizzata per la copertina del singolo

L'idea per il titolo finale dell'album, invece, venne in mente ai membri della band mentre si trovavano in un locale notturno, per assistere allo spettacolo di una spogliarellista. Questa, dopo essersi tolta i vestiti, si insaponò in una doccia posta sul palco. Richie Sambora ricorda di aver pensato "Saremo qui ogni sera".

Così, nacque l'idea di chiamare l'album SLIPPERY WHEN WET, richiamo all'acqua usata sul palco dalla spogliarellista ed espressione inglese usata sui cartelli stradali per segnalare un manto stradale particolarmente pericoloso quando bagnato

Il tema con esplicito riferimento sessuale avrebbe dovuto ritrovarsi anche nella copertina che, inizialmente, prevedeva la foto a mezzo busto di una donna con indosso una maglietta completamente bagnata recante il titolo dell'album.

Poco prima della pubblicazione dell'album, però, si optò per un'immagine più sobria (tranne che in Giappone, dove la maggior parte delle edizioni del vinile recano la copertina originale) per paura che una foto tanto esplicita potesse mettere a rischio la distribuzione del disco.

Ecco, allora, la nuova edizione: una busta di plastica nera ricoperta di goccioline d'acqua fra le quali si riesce a leggere il titolo dell'album. 

Una cosa è certa: l'album non ebbe bisogno di attirare l'attenzione degli ascoltatori con una copertina appariscente, bastò la qualità dei brani a renderlo un lavoro riuscito. 

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