DR. FEELGOOD: il simbolismo dietro l’iconica copertina dei Mötley Crüe

Dr. Feelgood

DR. FEELGOOD compie trentun anni e la sua copertina svela i retroscena del successo e delle perversioni dei Mötley Crüe. Ma quanto ci può raccontare un'immagine?

Il primo settembre del 1989 usciva DR. FEELGOOD, quinto album dei Mötley Crüe con la Elektra Records. Per Nikki, Vince, Tommy e Mick questa fu la rinascita dopo un periodo di abbandono a ogni tipo di sregolatezza. Sullo sfondo della Los Angeles degli anni ’80, la dissolutezza e la perversione erano il loro credo, fino a un’inevitabile implosione. Gli effetti dell’alcol, la dipendenza da eroina di Nikki e i problemi con la legge avevano infatti creato dissapori interni alla band

Per questo motivo DR. FEELGOOD fu registrato separatamente da tutti i membri, nonostante tutti contribuirono alla stesura dei testi. Li unì inoltre un momento storico: il raggiungimento per la prima e unica volta dell’apice dei Billboard 200, la classifica settimanale della rivista «Billboard» per i 200 album più venduti negli USA.

Dr. Feelgood

A trainare l’album la canzone omonima, Dr. Feelgood, che racconta la storia di Jimmy, uno spacciatore che vende cocaina ai messicani. È come un dottore, che regala sollievo ai mali dell’anima con una dose di dolce zucchero. Così anche la copertina non può che ispirarsi al mondo medico.

Una realtà distorta e deviata, osservata dal punto di vista del paziente. Questo non deve guarire da un dolore fisico, ma vuole solamente stare bene con sé stesso. Così la narrazione per immagini viene affidata a Don Brautigam, già autore di MASTER OF PUPPETS dei Metallica. Ma quali sono i riferimenti nascosti dietro l’emblematica copertina?

Sullo sfondo dell’album traspare un pavimento piastrellato di colore verde-azzurrino. Un ritaglio di ambiente ospedaliero, dove i tossicodipendenti trovavano rifugio per iniettarsi la dose in vena. Il luogo trasuda così la venale dipendenza dalla droga, da cui si era lasciato divorare, quasi fino alla morte, Nikki. Era il 1987 quando il bassista dei Mötley Crüe è “morto e resuscitato come Gesù Cristo”, come lui stesso dice in un'intervista a «Rolling Stone». 

dr feelgood

Ma l’atmosfera medica è richiamata anche dal Caduceo in primo piano. Si tratta del simbolico bastone alato con due serpenti attorcigliati di origine greca. Apparteneva a Ermes, messaggero degli dei e simboleggia sapienza e immortalità. Nel caso di DR. FEELGOOD, però, il bastone è una spada e c’è un unico serpente, dagli occhi rosso sangue, che si muove vischioso e minaccioso lungo il ferro.

Gli stessi occhi accompagnano il teschio dai folti capelli bianchi in cima al bastone, tanto caro all’iconografia degli Iron Maiden. Basti vedere la copertina del loro album KILLERS (1981).

killers iron maiden

Ma la preziosità dei dettagli sta nella R laccata in oro sulla spada. È un omaggio a Bob Rock, il produttore discografico che diede la svolta all’album, con una levigatura della spinta heavy metal.

Così ricordiamo i trentun anni dall’uscita di un album iconico, pregno di simbolici rimandi iconografici tra morte e mitologia, dove però spicca sempre il tocco glam dei Mötley Crüe. Nonostante dopo DR. FEELGOOD il frontman, Vince, lasciò il gruppo, devastato da difficili questioni personali, il simbolismo dell’album inneggia all’eternità. Un’ode all’immortalità di un gruppo che, tra mille difficoltà, è ancora oggi unito sotto il segno del rock. 

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