Quando Carlos Santana venne espulso dal Perù

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"Le sue attività sono contrarie alle buone abitudini del popolo peruviano e agli obiettivi del Governo Rivuluzionario". Con questa giustificazione, il Ministero dell'Interno peruviano nel 1971 annullò il concerto di Carlos Santana.

Nel 1971 Carlos Santana, nato in Messico nel 1947 e successivamente emigrato in Californa, a San Francisco, aveva già raggiunto il successo. Con il suo gruppo, i Santana, aveva riscosso popolarità al festival di Woodstock, facendosi conoscere a livello internazionale. Inoltre aveva già pubblicato tre album: SANTANA, ABRAXAS e SANTANA III.

L'8 dicembre 1971 i Santana atterrarono in Perù, per tenere un concerto presso lo stadio dell'Università di San Marcos. 30 mila persone avevano già comprato il biglietto. Tuttavia il Perù, all'epoca, era governato dal Governo Rivoluzionario della Forze Armate, capitanate dal generale Juan Velasco Alvarado. Si trattava di una vera e propria dittatura militare, dal carattere anti imperialista e anti statunitense.

Capiamo bene che Carlos Santana, che aveva lasciato l'America Latina per gli USA, che si era esibito a Woodstock e che per questo in Perù veniva considerato un "hippie", non poteva essere visto di buon occhio da tutto il Paese. Se 30 mila ragazzi avevano comprato il biglietto del suo concerto, ragazzi della generazione che cantava in inglese e che guardava con ammirazione al sogno americano, al contrario in molti si opponevano all'esibizione dei Santana

Alcuni consideravano amorale la musica dei Santana, e contraria agli ideali del regime. Così, giorni prima del concerto, alcuni membri della Federazione Universitaria di San Marcos protestarono contro il concerto, addirittura vandalizzando lo stadio dove questo avrebbe dovuto avere luogo e dando fuoco a un'auto. 

La parola finale, però, spettava al Ministero dell'Interno. Quando Carlos Santana, l'8 dicembre 1971, atterrò in Perù, trovò una piccola folla di giornalisti ad attenderlo. Certo non si aspettava che poco tempo dopo lui e la sua band sarebbero stati presi in custodia dalla Policia de Investigaciones de Perù (PIP). La giustificazione del governo era che l'attività del gruppo fosse contraria alle buone abitudini del popolo peruviano, e alla morale del regime. 

I Santana vennero trattenuti in Perù per ben 12 ore, senza sapere cosa ne sarebbe stato di loro. Alla fine il concerto venne annullato, e il gruppo venne imbarcato su un volo per tornare a Miami. Si trattò di un'esperienza traumatica per Carlos Santana, ma anche un passo falso da parte del regime militare peruviano, che venne criticato dal resto del mondo. 

Questa storia ha però un lieto fine. Nel 1985, quando ormai la dittatura militare era caduta da tempo, Carlos Santana venne invitato di nuovo in Perù. Si trattò di un'occasione di riscatto sia per l'artista che per il governo del Paese, ma soprattutto di una vittoria per tutti coloro che erano stati ingiustamente privati dell'esibizione nel 1971. 

Per l'occasione Carlos Santana annunciò: 

Lima, grazie per essere qui con noi. Meglio tardi che mai. 

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